Gli accordi di Stradivari di Marco Ghizzoni

Marco Ghizzoni, ideatore della serie iniziata con Il cappello del maresciallo, per proseguire con I peccati della bocciofila e L’eredità del Fantini, torna ora in libreria con Gli accordi di Stradivari (TEA, 2019). Protagonista una nuova figura indagante: il commissario Valentina Raffa, coadiuvata dall’ispettore Davide Tranquillo, segretamente innamorato di lei, che non si accorge di nulla.

Siamo a Cremona, patria di violini e liutai, quando, all’interno di un museo scompare nel nulla un famoso violino: lo Stradivari Conte di Fontana del 1702, che era stato prestato temporaneamente per un concerto. Un simbolo della città che fa gola a molti. A cominciare dal liutaio Peter van Basten, olandese, profondamente attratto dalle belle grazie della commissaria Valentina, costretto però ad abbandonarla per commettere un terribile furto, facendo tra l’altro un gran caos.

Peccato che ciò che ruba non corrisponda a quello che credeva fosse. Allora? Tutto questo per nulla? Chi ha rubato il vero e prezioso cimelio? Tocca alla bella commissaria, incalzata dalle ire del questore De Paoli Ambrosis, costituire una parvenza di ordine tra:

“Ricatti, foto compromettenti, pedinamenti e vendette”.

È una sorta di commedia rosa e gialla questo ultimo lavoro di Marco Ghizzoni, Gli accordi di Stradivari. Un testo caratterizzato da una ironia diffusa, dove si sorride spesso, a causa delle molte avventure imbarazzanti e compromettenti descritte. Una commedia degli equivoci, scritta con una prosa fresca e leggera, che sull’onda delle note emesse da uno Stradivari antico ci trasporta, con lievità e fascino, in una vicenda avvincente ed emozionante. Una lettura divertente, dove non ci sono omicidi, ma truffe. Tante. Anche sentimentali. Buona lettura.