Gli innamoramenti
- Autore: Javier Marías
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Einaudi
Gli innamoramenti inizia dalla foto di copertina (la stessa dell’edizione spagnola), che ci mostra riflessa sullo specchietto di un’auto una coppia in atteggiamento complice, l’uomo che sta baciando la donna, forse dopo averle sussurrato parole tenere, che hanno il potere di farla ridere di una risata piena e coinvolgente. È una copertina che suggerisce quale sia la prospettiva del romanzo, quella di un osservatore a metà tra il testimone e il voyeur che indugia con lo sguardo su questa coppia in un momento di intimità particolarmente felice. Per sapere chi sia bisogna incominciare a leggere.
Questo personaggio in tutte le prime pagine svela poco di sé, se non che è una lei, e “una sconosciuta” per la coppia. Si scopre via via che si chiama María Dolz, è una ragazza non più tanto giovane e lavora come redattrice in una casa editrice di Madrid. La sua è una vita ordinaria, non certo ricca di eventi. L’unico piacere che si concede, quasi per sfuggire alla routine quotidiana, consiste nella colazione al bar, dove ogni mattina incontra quell’uomo e quella donna, che la colpiscono per il modo che hanno di guardarsi e di parlarsi, come se l’altro fosse la persona più interessante che conoscano, e non sapessero già tutto di lei. Così si mette a osservarli, traendo da loro una sorta di appagamento e di stimolo per affrontare la giornata. Finché una mattina non si presentano al bar e la storia assume le tinte del noir: il marito, il ricco imprenditore Miguel Desvern, è morto assassinato. María allora sente di dover abbandonare il ruolo di semplice spettatrice e si presenta alla vedova, Luisa Alday, e al migliore amico di Desvern, l’affascinante Javier Díaz-Varela, con il quale dopo poco inizia una relazione. Pur conscia che lui non nutra lo stesso tipo di sentimento, se ne innamora e a quel punto sarà troppo coinvolta per guardare lucidamente gli eventi, troppo poco oggettiva per far luce sulle circostanze che hanno portato alla morte di Desvern e giudicare la veridicità delle confessioni di cui sarà messa a parte.
Del resto, a chi è dato di sapere la verità se in ogni avvenimento entrano in gioco le forze del caso? Ed è sempre il caso che decide dell’incontro o della separazione tra due persone o gli uomini ci mettono del loro?
"...tutti siamo imitazioni di persone che quasi mai abbiamo conosciuto, persone che non si avvicinarono o che tirarono dritti nella vita di quanti adesso amiamo, oppure che si fermarono ma si stancarono nel giro di poco tempo e sparirono senza lasciare tracce o soltanto la polvere dei passi che fuggono, o che sono morti per quelli che amammo procurando una ferita mortale che quasi sempre finisce per richiudersi. Non possiamo pretendere di essere i primi o i preferiti, siamo soltanto quel che c’è a disposizione, i resti, il superfluo, i sopravvissuti, quel che rimane, i saldi, ed è con questo nobile poco che si costruiscono i più grandi amori e si fondano le migliori famiglie, da questo proveniamo tutti, prodotto della casualità e del conformismo, degli scarti e delle timidezze e degli insuccessi altrui..."
Gli innamoramenti
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