Gli ultimi libertini
- Autore: Benedetta Craveri
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Adelphi
- Anno di pubblicazione: 2016
Benedetta Craveri ha al suo attivo pregevoli libri in cui il rigore storico si unisce al fascino ed al coinvolgimento nella narrazione. Leggendo i suoi libri ci si immerge in un mondo di altri tempi con i suoi vizi e le sue virtù. L’autrice oltre ad avere la conoscenza di francesista e di storica, ha la capacità di raccontare in maniera non accademica ma con rigore più che accademico. È presente in lei un’abilità speciale nel ricostruire le ambientazioni, facendo entrare il lettore nello spirito dei tempi e poi all’interno dei personaggi raccontandoli ed interpretandoli nelle loro intime diverse motivazioni. Si mette in atto quello che fa un romanziere quando costruisce un romanzo basandosi però su avvenimenti realmente avvenuti.
Nello specifico di quest’ultimo fascinoso libro, Gli ultimi libertini (Adelphi, 2016), vi sono sette personaggi di cui si fa un ritratto, una sorte di biografia che ha richiesto impegno e dedizione per l’approfondimento e lo studio di esistenze e destini che si incrociano con quel grande avvenimento che fu la Rivoluzione francese alla fine del Settecento. Il duca di Lauzun, il conte e il visconte di Ségur, il duca di Brissac, i conti di Narbonne e di Vaudreuil e il cavaliere di Boufflers non furono soltanto maestri nell’arte di sedurre, ma autentici figli del secolo dei Lumi. Ne viene fuori un ritratto d’epoca riuscito, appassionato e sentito in cui la scrittura di Benedetta Craveri si distingue per l’eleganza e la naturalezza, un tratto distintivo che rende i suoi libri di piacevole lettura.
Nel libro Gli ultimi libertini si tratta il momento liminare ultimo dell’ancien regime e la fine di una civiltà; è il momento in cui emergono le raffinatezze estreme ed in cui la cultura prevale rispetto alle glorie militari. E si tratta di una cultura naturalmente raffinata come tutte le cose estreme in un momento in cui nasce uno Stato nuovo. I personaggi del libro hanno rapporti con gli illuministi quali Voltaire quantunque siano aristocratici ma di quella parte di aristocrazia di spada molto vicina alla Corona.
È il momento in cui nasce una società egualitaria in cui l’individuo prevale sull’autorità costituita ed i sette personaggi del libro, sono tutti interessanti manifestando questo nuovo mondo al suo interno.
L’autrice si è interessata in passato al Seicento ed al Settecento ma sotto l’aspetto femminile mentre ora si occupa di “libertini” nel senso di grandi seduttori ma anche uomini con un alto senso dell’onore e del coraggio, seppur fedeli al Re, ma critici dell’assenza di una meritocrazia.
Il termine libertino viene usato nell’accezione seicentesca del periodo; sono liberi pensatori che sono stati nel tempo perseguitati e financo messi al rogo. Rifiutavano sia l’autorità della Chiesa che quella dello Stato e durante incontri privati si riunivano di nascosto nei retrobottega. Nel Settecento muta il clima politico e sorge l’Illuminismo in cui si muovono i libertini, eredi dei liberi pensatori.
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