Gradini che non finiscono mai
- Autore: Piergiorgio Paterlini Giorgio Parisi
- Genere: Storie vere
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: La nave di Teseo
- Anno di pubblicazione: 2022
Cento capitoli, brevi e brevissimi, compongono questa autobiografia Gradini che non finiscono mai (La nave di Teseo, 2022), racconto di una vita ancora attivissima, che lo scrittore Piergiorgio Paterlini ha raccolto dalla viva voce di Giorgio Parisi, premiato con il Nobel per la fisica nel 2021.
Il professore lo abbiamo visto intervistato in tv, ospite di trasmissioni di intrattenimento e talk show, e ne abbiamo imparato a conoscere la simpatia, la semplicità, dote tipica di chi è molto intelligente e si può permettere di parlare di ogni argomento con la stessa chiarezza.
La meccanica quantistica e la scuola di balli greci, la matematica e le canzoni, gli articoli sulle principali riviste scientifiche del mondo e l’amore per il cinema, il dialogo con i più grandi scienziati contemporanei e la lettura dei classici, Proust, Calvino, Iliade e Odissea, non disdegnando fumetti, Topolino, Paperino, il Corriere dei Piccoli, con cui è cresciuta una intera generazione.
Giorgio Parisi racconta tutto di sé, con sincerità e ironia. Dalla prima infanzia, aveva cominciato a riconoscere i numeri che leggeva sui bus in arrivo a tre anni, attraverso la crescita in una famiglia serena, al centro del quartiere Salario-Parioli di Roma: eccolo a scuola al collegio San Gabriele, non troppo socievole, con poche ragazze e molto studio e finalmente iscritto alla facoltà di fisica alla Sapienza. Da qui decolla il grande studioso, precoce, intuitivo, subito in vetta alle sperimentazioni, con l’aiuto dei grandi nomi della fisica romana: Amaldi, Careri, e soprattutto quello che lui ha sempre pubblicamente riconosciuto come il Maestro, Nicola Cabibbo, ingiustamente privato del premio Nobel che avrebbe certamente meritato. Molti viaggi di studio, soggiorni all’estero, a Parigi, a New York, in Cina; la moglie Daniella sempre vicino, i suoi due figli amorosamente seguiti: addirittura tornava a casa dall’università per mangiare con loro bambini, e la sera la immancabile lettura delle Fiabe italiane di Italo Calvino precedeva il sonno.
La produzione scientifica del professore, libri, articoli, interventi sono così numerosi che lui stesso nel libro sorvola. Interessanti invece i titoli che ha deciso di dare ai suoi spunti di riflessione, brani di memorie, pensieri e analisi della storia politica e sociale del nostro paese; nomi di luoghi e di quartieri, Balduina, Raccordo Anulare, Viale del Re, Frascati, Anzio, Creta, New York, Cina, che costituiscono altrettante fasi non banali del racconto di una vita quotidiana densa di incontri, alcuni fondamentali nella formazione della propria identità di studioso e di cittadino. Come la scrittrice Luce D’Eramo, “Lucetta”, madre del suo amico Marco; Ignazio Silone, protagonista di “un bel pezzo di storia non solo italiana, non solo letteraria”.
Un libro pieno di sorprese, di citazioni di personaggi celebri che, in un modo o nell’altro, hanno fatto parte della vasta e multidisciplinare cultura di Parisi, che spazia in ogni campo: ecco il dibattito seicentesco del capitolo 92, dal titolo “Chi è stato”:
Si tende ad attribuire a Copernico e a Galileo la scoperta del sistema eliocentrico, che era stato già scoperto da Aristarco da Samo nel II secolo prima di Cristo. E’ Giordano Bruno, contemporaneo di Galileo, che nasce sedici anni dopo, e di Keplero, solo sette anni più giovane di Galileo- che relativizza davvero la posizione dell’uomo. Non a caso lui è finito bruciato e Galileo no.
Niente di paludato, accademico, supponente nelle parole di Giorgio Parisi, che servirebbero davvero per promuovere nelle scuole una cultura scientifica che sembra troppo spesso mancare.
Nella conclusione del libro molto divertente la classificazione dei tipi umani suddivisi in “gufi” e “allodole”:
I mattinieri sono definiti allodole, i nottambuli gufi. Io sono un’ allodola, non un gufo. Daniella è un gufo.
Molto intense e stimolanti le riflessioni sulla vecchiaia, sulla morte, sui sogni, sui miracoli, sulla felicità, che l’autore preferisce invece chiamare “contentezza”, dimostrandosi soddisfatto di ciò che ha fatto, e che andava fatto.
Orgoglioso del conferimento del Premio Nobel, ma ancora di più dell’intitolazione di un asteroide, che si chiama (15803) PARISI.
Il volto sorridente del fisico con il gesso in mano, inserito sulla copertina del libro, ci parla di un uomo ricco di umanità, geniale, capace di gestire la complessità, ma anche di restare sulla terra con concretezza e serietà.
Gradini che non finiscono mai. Vita quotidiana di un Premio Nobel
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