Grandi e piccoli eroi che hanno cambiato la storia
- Autore: Livio Zerbini
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Newton Compton
- Anno di pubblicazione: 2016
Sono cinquantotto. Ci sono i sommi, gli arcinoti, ma anche i meno conosciuti tra gli uomini e le donne che con la loro condotta nelle rispettive vite hanno lasciato il segno nel proprio tempo. Sono i “Grandi e piccoli eroi che hanno cambiato la storia”, ciascuno presentato nel proprio capitolo monografico, nel saggio del prof. Livio Zerbini, pubblicato da Newton Compton a dicembre 2016, nella collana I Volti della Storia (pp. 324, euro 12,00).
"Le battaglie, i segreti, le imprese di uomini straordinari", si legge nel sottotitolo e non si può fare a meno di cogliere un esempio di parzialità sessista - ma questa vuol essere solo una considerazione spiritosa, non polemica - reiterata nella stessa copertina. Insistere al maschile su "eroi" e su "uomini straordinari" si direbbe quanto meno poco cavalleresco. Già nel titolo si parla di "eroi", rincarando sotto con "uomini". Che dire allora di Maria Teresa d’Asburgo? E Madre Teresa di Calcutta, Marie Curie, Elena di Costantinopoli, Giovanna d’Arco e le altre quattro "eroine" e "donne", comprese nella eletta sessantina di cammei proposti da Zerbini? Non avrebbero forse diritto a un’estensione al genere femminile della titolazione di questo cospicuo volume, rappresentando un sesto dei cinquantotto profili?
Zerbini è un esperto di storia europea, in particolare del mondo balcanico e danubiano. Ha insegnato in diverse università europee, Sorbona compresa e attualmente. Vanta numerose pubblicazioni scientifiche e ventuno libri, diffusi in diversi Paesi. Per Newton Compton ha pubblicato “I personaggi che hanno fatto grande Roma antica” (2013).
Un’antologia di vite esemplari, ecco l’intento del nuovo lavoro, che vuole riportare alla luce questi uomini e donne, collocandoli nella giusta dimensione storica, per comprendere meglio il significato delle loro azioni. Sono i protagonisti noti e meno noti di grandi imprese, di gesti di coraggio, di straordinari sacrifici, fino quello supremo della vita. Gente d’azione ma anche di pensiero, personaggi che hanno concorso al progresso civile e sociale delle società. Viene portato in evidenza il loro vissuto, sono illustrate le opere e imprese che li hanno visti concorrere a cambiare la storia. Ove ci sia stato, viene approfondito il momento clou che li ha visti agire e rendersi indimenticabili.
Da Temistocle e Pericle, i primi di trenta "grandi eroi", parte una lunga carrellata che comprende condottieri e re, santi e navigatori, scienziati e scopritori e si conclude con l’ultimo di ventotto "piccoli eroi", l’astronauta americano Neil Armstrong, il primo uomo che ha calpestato il suolo lunare il 20 luglio 1969.
Grandi e piccoli, come si vede. Quali possano essere i primi è intuitivo, ma anche gli altri dopotutto escono dagli spazi ristretti che i libri di storia gli hanno assegnato e si rivelano, meritando qualche pagina nel testo di Zerbini. È il caso del sacrificio generoso di Pietro Micca, che salvò Torino dall’irruzione degli assedianti. Spazio al bersagliere con le stampelle, Enrico Toti e al suo gesto estremo di disprezzo del nemico: il grido “Io non muoio mai!”, lanciato verso la trincea austriaca all’atto di cadere all’assalto di Quota 85 sopra Monfalcone. Per i nostalgici del Sessantotto non manca il Che Guevara e la sorpresa è uno spazio dedicato a Toro Seduto, il capo Sioux campione dell’indipendenza dei nativi americani, che prima di morire, ucciso per errore in una riserva indiana, era stato un’attrazione del Circo Barnum in Europa, con Buffalo Bill.
Uno solo è ancora protagonista della storia attuale, papa Francesco, che sta lasciando un’impronta indelebile nella Chiesa, con il carattere innovatore del suo pontificato.
Un esempio di "piccola eroina" è una grande donna, insieme a Ipazia di Alessandria d’Egitto. Si tratta della regina degli Iceni che sfidò l’impero romano: Boudicca (33-61 dopo Cristo). Era moglie di Prasutago, re della potente tribù icena, nella parte della Britannia che oggi corrisponde alla Contea di Norfolk. Nel 60, in punto di morte il marito aveva lasciato il potere alle figlie e all’imperatore Nerone, di cui era alleato. Ma il procuratore romano Catone Deciano si dette al saccheggio del regno. I suoi uomini fustigarono Boudicca e violentarono le due ragazze. L’oltraggio scatenò la ribellione, capeggiata dalla regina guerriera, che spinse il popolo alla guerra e radunò sostenitori tra le tribù vicine.
Uno storico latino, Tacito, mostra comprensione per la vicenda umana di quella che ritrae come una donna virtuosa, oltraggiata da una condotta ritenuta disonorevole dagli stessi romani. Occupò numerose città, anche Londinium e sconfisse la IX legione Hispana, sorpresa in un’imboscata in assetto di marcia. Per sedare la ribellione dovette impegnarsi il governatore della Britannia, Gaio Svetonio Paolino, che pur con forze inferiori ebbe la meglio, nei pressi dell’odierna Manchester, per la superiorità di armamenti e tattiche dell’esercito romano.
Non volendo sopravvivere alla sconfitta, Boudicca si suicidò. Aveva solo 28 anni.
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