Guardando il sole
- Autore: Julian Barnes
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Einaudi
- Anno di pubblicazione: 2019
La casa editrice Einaudi ripropone la pubblicazione di “Guardando il sole”, uno fra i libri più conosciuti di Julian Barnes. Il romanzo risale al 1986, ma è ambientato sia nel nostro passato che nell’immediato futuro.
Siamo infatti oltre il 2020 e la protagonista Jean Serjeant è alle soglie dei cent’anni. Ancora pronta e lucida, rivede stralci di vita attraverso gli occhi suoi e quelli dell’unico figlio Gregory, assai diverso da lei nella personalità.
Altri immaginavano che tornare indietro di oltre novant’anni con la memoria sarebbe stata un’impresa non da poco. Una visione estremamente limitata, sospettavano, come guardare il fondo di un tunnel. Si sbagliavano.
La narrazione si dipana chiara attraverso una tranquilla routine che accompagna l’intera vita della protagonista; non è cosa da poco narrare un’esistenza durata addirittura un secolo ma, si sa, per quanto lunga, la vita è un soffio e gli eventi, seppur non eclatanti, si susseguono senza pause e senza tregua.
Ciò che Jean andava notando era il beffardo paradosso della tarda età: tutto pareva richiedere più tempo e, nonostante ciò, le ore parevano scorrere più veloci.
Ecco Jean ancora bambina, immersa in una vita benestante accanto a persone amorevoli con lei quali lo zio Leslie, un tipo un po’ bizzarro che propone alla giovanissima Jean, oltre ad accompagnarlo sui campi da golf, divertimenti un po’ ingenui, diversi dal solito che, nella loro semplicità e unicità, saranno momenti indimenticabili nell’intera vita della protagonista.
Quelle buffe domande cui lei e zio Leslie non sapevano rispondere saranno quasi una sorta di fil rouge dell’intera vita di Jean, non tanto per il contenuto quanto per la meraviglia con cui lei bambina curiosa e uno zio un po’ stravagante si approcciavano a guardare il mondo
La risposta l’avrebbe trovata, e sovente. E forse, crescendo, l’avrebbe trovata anche per altre domande. Domande di ogni tipo: quale mazza usare? Esisteva davvero un museo del panino? Perché agli ebrei non piaceva giocare a golf? Il padre aveva avuto paura o era solo concentrato al bordo del De Havilland? E Mussolini come sapeva il fatto suo? Perché il cibo usciva così diverso dall’altra parte del corpo? Come si evitava di far cadere la cenere da una sigaretta accesa? Il Paradiso era in cima al camino come sospettava? Come mai il visone era ostinatamente attaccato alla vita?
Attraverso i vivi ricordi, ritroviamo una Jean un po’ più grande con ancora mille dubbi e pensieri scaturiti, oltre che da una vaghezza riguardo al suo futuro, anche da fatti storici, pietre miliari per milioni di persone e naturalmente anche per la protagonista.
E poi la guerra portò Tommy Prosser. Quello sì che fu un Evento.
L’incontro con quest’uomo, un pilota, sarà l’altro punto cardine della vita di Jean : le imprese di lui, lassù, sempre più vicino al sole, sono ciò che di più spettacolare si possa immaginare. Dice Prosser
È o non è un miracolo? E mica si torna a rivedere i miracoli. A me basta averlo visto allora. – Ho visto il sole sorgere due volte- . Mi chiamavano Alba Due Prosser.
I racconti di questo eroico uomo, un Icaro dei nostri tempi, rimangono scolpiti nella mente della protagonista che, col passare degli anni, vive una vita abbastanza comune, priva di fatti straordinari: il matrimonio non le dà la felicità e quando nasce Gregory l’amore è ormai finito. Poi ci sono le amicizie più intime, quali quella con Rachel, una persona decisamente speciale e i viaggi che la protagonista, ormai vedova benestante, può permettersi.
Intanto il tempo passa, scorre inesorabile per lei come per l’intero genere umano e la sorte le regala ancora anni di salute e di benessere. La sua non è una vita all’apice, forse si può definire un po’ solitaria ma non irta di difficoltà.
Cosa dunque anima Jean in tanti anni di vita? La risposta è complessa e allo stesso tempo semplice . Essa ha origine dalla prima parte di vita della protagonista:
“cogliere lo straordinario nell’ordinario, il magico nel quotidiano”
Le domande che hanno animato Jean per l’intera esistenza le hanno mantenuto lo sguardo fresco di bambina e adolescente: è questo il messaggio indiretto ma palese che scaturisce dal romanzo di Julian Barnes. Il senso di meraviglia, tipico dei bambini, ci rende vivi e, anche in una vita piatta e monotona dai colori spenti ravviva le immagini e dà tono.
Come altri romanzi di Barnes, anche “Guardando il sole” ha carattere filosofico e non è adatto a chi preferisce storie che tengano con il fiato sospeso. Questo è un romanzo, come altri dell’autore, che parla del senso e delle meraviglie della vita. Barnes riprenderà la tematica del volo e della caduta nel suo successivo “Livelli di vita” a dimostrare che l’innalzamento e la caduta sono costanti delle vicende umane e generano profonde gioie e immensi dolori. I libri dell’autore non si rivelano assolutamente comuni ma per chi vuol fare esperienze emozionali attraverso la lettura nonché riflessioni sul senso della vita, sono decisamente consigliabili, anzi indispensabili.
Guardando il sole
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