Guerra di infanzia e di Spagna
- Autore: Fabrizia Ramondino
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Fazi
- Anno di pubblicazione: 2022
Fazi pubblica nella collana “Le strade” una nuova edizione di Guerra di infanzia e di Spagna (2022, prefazione di Nadia Terranova), pubblicato per la prima volta da Einaudi nel 2001, di Fabrizia Ramondino (Napoli, 31 agosto 1936 – Gaeta, 23 giugno 2008), già autrice di Althénopis (1981), anch’esso di prossima pubblicazione presso Fazi.
“Era il 13 febbraio del 1937. Il console Luigi Ferdinando Baldaro si accingeva a partire per la Spagna per prendere servizio a Maiorca”.
Ci sono luoghi letterari come Macondo, la città immaginata dal Premio Nobel per la Letteratura 1982 Gabriel Garcìa Marquez nel romanzo Cent’anni di solitudine (1967). Luoghi reali come la capitale della cultura 2022, Procida, protagonista del romanzo di formazione L’isola di Arturo (1957) di Elsa Morante, vincitore del Premio Strega nello stesso anno. E poi c’è un luogo meraviglioso, Maiorca, la regina delle Baleari, perla del Mediterraneo, descritta dallo sguardo acuto e curioso della piccola Titita, figlia del console italiano sull’isola nel romanzo, per la cui redazione Fabrizia Ramondino attinse ai suoi ricordi infantili. Infatti, grazie al padre diplomatico, la piccola Fabrizia visse alcuni anni a Palma di Maiorca. Inoltre, viaggiando molto, la giovanissima Fabrizia ricevette in dote un’ottima formazione cosmopolita legata soprattutto a Spagna, Francia e Germania.
Nel romanzo capolavoro dell’autrice, mondo fantastico e reale dialogano fra loro, si mescolano e si confondono mediante una prosa realisticamente visionaria, legando le vicende private di una famiglia a quelle storiche di un’epoca, la seconda metà degli anni Trenta del Novecento. Anni nodali, dove lentamente e con tenacia le forze del Male stavano preparando una guerra di prevaricazione e abominio.
A Maiorca splende il sole, i colori sono vividi, vibranti, sensuali e la guerra civile spagnola appare sullo sfondo. In questo originale mosaico di narrazioni scintillanti e fantastiche, un turbine di personaggi vividi e incandescenti fanno il loro ingresso in scena e il lettore si fa volentieri sedurre dalla voce bambina di Titita, piccola donna indimenticabile, che vive nell’isola mitica della sua infanzia. È un mondo nuovo, affascinante e complesso quello che si disvela a Titita giorno dopo giorno, tutto da conoscere, a volte da combattere e sempre da tentare di conquistare, perché Titita possiede una volontà di ferro.
“Ai bambini era proibito affacciarsi nei pozzi, ma io lo facevo; giocavo al gioco Dello Specchio E Della Morte”.
Fabrizia Ramondino, una delle autrici italiane più importanti del XX secolo, stimata da Elsa Morante, Anna Maria Ortese e Natalia Ginzburg e anche per questo assolutamente da riscoprire, poliedrica, seppe spaziare dalla narrativa al reportage, dall’autobiografia alla poesia, scomparve prematuramente nel 2008 a causa di un malore durante un bagno in mare davanti alla spiaggia di Sant’Agostino a Gaeta.
“Quando giungemmo nell’isola, alla fine di febbraio, i mandorli erano già in fiore e il bianco delle corolle si mescolava a quello delle ossa nude nelle campagne”.
Guerra di infanzia e di Spagna
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