Guerra senza confini (Newton Compton, 2022, titolo originale The City of Tears, traduzione di Sofia Buccaro e Valentina Cabras, pp. 480) è il nuovo romanzo storico di Kate Mosse, regina del bestseller storico, pubblicata in 42 Paesi con oltre 7 milioni di copie vendute.
Kate Mosse: la regina del bestseller storico
L’autrice, tra i nomi fondatori dell’Orange Prize for Fiction e co-fondatrice dell’associazione Women’s Prize for Fiction, ha ricevuto l’Onorificenza dell’Impero britannico per il suo contributo alla letteratura. I suoi romanzi storici tengono il lettore incollato fino all’ultima pagina, perché uniscono una ricca documentazione alla grande immaginazione della scrittrice. Anche l’adolescente più svogliato e renitente nello studiare la Storia sicuramente troverà appassionanti e trascinanti le avventure dei protagonisti dei libri di Kate Mosse, persone semplici, non eroi o eroine, che si trovano loro malgrado coinvolti nel gioco dei potenti. Uomini e donne comuni che hanno lottato per vivere, amare e sopravvivere sullo sfondo di scontri religiosi e migrazioni.
Guerra senza confini
Il presente testo è il secondo volume di una saga che abbraccia trecento anni di storia, dalla Francia e dalla Amsterdam del Cinquecento per arrivare fino a Capo di Buona Speranza del Settecento e Ottocento.
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Tema centrale di Guerra senza confini sono le violente guerre di religione che per dieci anni sconvolsero la Francia della seconda metà del Cinquecento. Furono una serie di conflitti civili iniziati, dopo anni di tensioni, il 1 marzo 1562, con la strage di inermi ugonotti (protestanti francesi che presero parte alle lotte di religione dei secoli XVI e XVII, facendo propri gli ideali religiosi ed etico-politici dei calvinisti) commessa a Wassy dall’esercito cattolico di Francesco di Guisa, celebre condottiero francese.
Le guerre di religione si conclusero, dopo che milioni di persone furono uccise o sfollate, il 13 aprile 1598 con l’Editto di Nantes, emanato dall’ex re protestante Enrico IV di Navarra convertitosi al cattolicesimo il 25 luglio 1593, nella basilica di Saint-Denis. In quell’occasione si dice che Enrico IV abbia pronunciato la famosa frase:
“Paris vaut bien une messe.” (“Parigi val bene una messa.”)
L’episodio più tristemente noto delle guerre di religione francesi fu il massacro avvenuto a Parigi nella notte di San Bartolomeo, fra il 23 e il 24 agosto 1572, quando fu perpetrata una vera e propria strage dalla fazione cattolica ai danni degli ugonotti. Fu Luigi XIV, nipote di Enrico IV, a revocare l’editto di Nantes a Fontainebleau il 22 ottobre 1685, aggravando in tal modo l’esodo degli ugonotti rimasti in Francia.
La storia degli ugonotti, accolti da varie nazioni quali Olanda, Germania, Inghilterra, Irlanda, America, Canada, Russia, Danimarca, Svezia, Svizzera e Sudafrica, racchiude molti episodi interessanti e la comunità ugonotta accolta nel mondo ebbe un’influenza straordinaria.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: “Guerra senza confini” di Kate Mosse: un grande romanzo storico
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