Guida al trattamento dei vampiri per casalinghe
- Autore: Grady Hendrix
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Mondadori
- Anno di pubblicazione: 2020
“I vampiri sono i primi serial killer, privi di tutto ciò che ci rende umani: non hanno amici né famiglia, radici o figli. L’unica cosa che hanno è la fame.
Mangiano e mangiano, ma non sono mai sazi.
Con questo libro ho voluto mettere a confronto un uomo emancipato da ogni responsabilità, tranne i propri appetiti, e le donne le cui vite sono plasmate da una serie infinita di responsabilità. Ho voluto contrapporre Dracula a mia madre.
Come avrete modo di vedere, non è una lotta ad armi pari.”
Queste le parole conclusive dell’introduzione di Grady Hendrix al romanzo Guida al trattamento dei vampiri per casalinghe (Mondadori, 2020, trad. Rosa Prencipe); una sintesi efficace per un libro che tocca vari temi, e si presta a vari livelli di interpretazione.
Carolina del Sud, 1988: veniamo rapidamente introdotti nella routine della trentottenne Patricia Campbell e del microcosmo che compone la distinta e tranquilla Mt. Pleasant, idilliaca provincia americana in cui le donne sono incasellate in precisi e inderogabili ruoli: mogli amorevoli, madri attente, nuore devote e casalinghe efficienti. Patricia vive in un perenne stato di inadeguatezza, interprete suo malgrado di un ruolo al quale molto viene richiesto e nulla riconosciuto. Il suo unico svago diventa l’appuntamento mensile col club del libro, un gruppo di lettura in cui lei e altre quattro donne, accomunate dall’amore per il true crime e momentaneamente sollevate dagli obblighi sociali, sviluppano e consolidano un’amicizia a colpi di salatini e libri di Ann Rule.
Un giorno un affascinante sconosciuto si trasferisce nel quartiere, scombussolandolo per sempre. James Harris è impenetrabile, carismatico e, agli occhi di Patricia, rapidamente sospetto: non ha documenti, esce solo col buio, e sua suocera, nei suoi deliri da demenza senile, sostiene di averlo conosciuto da bambina.
Quando i bambini della comunità nera di Six Mile cominciano a scomparire e morire, Patricia non potrà sottrarsi alla richiesta di aiuto di Mrs. Greene; i suoi tentativi di scoprire la verità solleveranno il tappeto di perbenismo e apparente gentilezza posto tanto accuratamente dagli uomini di Mt. Pleasant, rivelandone la volontà di controllo e la cieca ambizione.
La provincia della provincia americana mostra infatti qui il suo aspetto più retrogrado e conservatore: la vicenda si svolge nell’arco di quasi dieci anni, dal 1988 al 1997, ma sembra a tratti collocarsi decenni prima, facendoci assistere increduli a reiterati soprusi a sfondo razzista e misogino. Pur trattando un argomento “di genere”, infatti, questo è anche e soprattutto un romanzo di denuncia sociale: violenza domestica, prescrizione arbitraria di psicofarmaci volta al controllo e alla riduzione della lucidità, totale mancanza di stima nei confronti di mogli considerate poco più che accessorie... Sono solo alcuni dei temi toccati da Hendrix, ai quali si aggiunge lo spaventoso trattamento riservato alla comunità afroamericana: lasciata con crudele indifferenza da sola a fronteggiare le uccisioni e i rapimenti dei propri bambini, e progressivamente cacciata da un impietoso progetto edilizio volto a fagocitarne spazi e abitazioni per rimpiazzarli con ville di lusso per bianchi abbienti.
A tutto questo si contrappone prima la sola Patricia, affiancata poi dalle amiche: Slick, Grace, Kitty e MaryEllen, inizialmente scettiche e riluttanti, sceglieranno di schierarsi a fianco di Patricia in nome dell’amicizia e della solidarietà, e saranno così capaci di vedere oltre la ragnatela di affabilità e promesse che Harris ha tessuto negli anni. Tutte e cinque pagheranno un prezzo.
A dispetto della mole, questo è un romanzo che si finisce rapidamente: avvincente, a tratti discretamente inquietante e spesso angosciante, ma con una certa dose di umorismo.
Hendrix raggruppa i capitoli in otto parti, ognuna contrassegnata dal titolo di un libro: oggetto di discussione durante gli incontri del club del libro, sì, ma spesso metafora calzante di quello che avverrà nelle pagine successive.
La scrittura è scorrevole, efficace nel tratteggiare in maniera vivida l’angoscia e il senso di impotenza che attanagliano Patricia a ogni doloroso scontro col muro di gomma degli uomini. Anche la componente horror viene trattata con competenza; la sequenza dei ratti, in particolare, è ben scritta, con addirittura qualche eco kinghiana.
Sicuramente un bel romanzo, un po’ penalizzato dalla traduzione italiana del titolo. L’originale The Southern Book Club’s Guide to Slaying Vampires è decisamente più azzeccato, così come lo è il lancio pubblicitario della casa editrice americana:
"Steel Magnolias meets Dracula"
… What else?
Guida al trattamento dei vampiri per casalinghe
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Guida al trattamento dei vampiri per casalinghe
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