Hagard di Lukas Bärfuss

Quanta forza ci vuole per inseguire un sogno senza sapere se questo ci soddisferà davvero? Una passione che ci attira verso sé, ma che non si rivela mai per ciò che è; noi, imperterriti, non riusciamo però a rassegnarci. Il gioco vale la candela?

Philip, protagonista di Hagard di Lukas Bärfuss (L’orma, 2021, trad. M. Federici Solari), decide di giocare fino in fondo, annullando impegni lavorativi e trascurando legami affettivi pur di seguire una donna misteriosa, di cui non riesce a vedere il volto, ma da cui si sente attratto senza neanche sapere il perché. È questa la trama del libro: un uomo che decide di seguire una donna vista in mezzo alla folla.
Nonostante le vicende fin troppo rocambolesche e l’insistente presenza della folla che non solo fa perdere di vista la donna a Philip, ma confonde anche il lettore, è inevitabile riflettere su ciò che il protagonista sta facendo: è un pazzo o un sognatore?

Ho voluto leggere la storia metaforicamente, forse anche troppo, pur di dare un senso all’indubbiamente insensato comportamento di Philip. Perché decide di seguire una donna di cui non conosce né il volto né il carattere, a tal punto da mettere a rischio l’equilibrio della sua vita? Prima di giudicare Philip, sarebbe però interessante sapere quante persone nel mondo hanno fatto la stessa cosa, quanti di noi ogni giorno corrono dietro a un sogno traballante, a una passione che non sanno nemmeno se li soddisferà davvero. Vorrei vedere questi pazzi sognatori inseguire la loro donna senza volto, il loro hagard, termine gergale del mondo della caccia per indicare un falco adulto che non si fa addomesticare.

I sogni e le passioni non si lasciano addomesticare e per non perderli di vista servono il coraggio e la pazzia di Philip. Chi lo sa, poi, se ne varrà la pena. Il dubbio è troppo grande per non tentare di risolverlo e talvolta, anche volendo, probabilmente non riusciremmo a fermarci:

“Philip non era più in grado di prendere decisioni. Era ammaliato”.