Ho fatto la spia
- Autore: Joyce Carol Oates
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: La nave di Teseo
- Anno di pubblicazione: 2020
Il nome della scrittrice Joyce Carol Oates è una vera garanzia per gli appassionati di narrativa angloamericana. Mi torna in mente il bellissimo romanzo Le cascate, ambientato nel territorio del Niagara, pubblicato nel 2004. Anche la storia di Ho fatto la spia (La nave di Teseo, 2020, trad. C. Prosperi) si svolge nello stesso territorio, Niagara County, all’estremo nord dello stato di New York.
Interessante scoprire che gli stereotipi a cui ci siamo abituati, il razzismo nei confronti dei cittadini neri, molto violento ancora oggi nel profondo sud degli Stati Uniti, ha radici altrettanto forti nel progredito stato di New York, al confine con il Canada, dove vivono molte comunità cattoliche di origine irlandese di cui fa parte la famiglia Kerrigan.
I Kerrigan sono una famiglia numerosa, con tanti figli, sette. La più piccola, Violet Rue, nel 1991 ha appena dodici anni ed è la più amata soprattutto dal padre, Jerome, un uomo forte, a tratti violento, severo capofamiglia, molto apprezzato per la sua dirittura dalla comunità. Sua moglie Lula, sfiancata dalle troppe maternità, coltiva uno spelacchiato giardino pieno di insetti e cova molti rancori per la vita che le è toccata in sorte: accudire i troppi figli, un marito infedele e un suocero arrogante e rozzo, che vive con loro detestandoli.
I figli maggiori, Jerome jr e Lionel, anch’essi ignoranti e arroganti, girano per la cittadina consapevoli del loro essere bianchi, dunque migliori. Una notte di troppo alcool, alla guida di una vecchia automobile insieme a due amici balordi quanto loro, investono un nero diciassettenne in bicicletta, lo gettano a terra e lo colpiscono a morte con una mazza da baseball. Ci sarà grande sgomento nella cittadina, i ragazzi affermano che si sia trattato di una disgrazia, il padre tende a giustificarli di fronte a tutta l’opinione pubblica che li appoggia, ma Violet, solo lei, ha sentito che i fratelli si sono dichiarati colpevoli del delitto. Disperata chiede aiuto al confessore, che, impaurito, le impone di tacere.
Ma ci sarà un episodio di violenza familiare: la ragazzina insultata dal fratello Lionel, minorenne, viene spinta sui gradini gelati di casa e batte la testa procurandosi una grave ferita. A scuola ci si accorge che qualcosa non va e la polizia intervenuta grazie alla testimonianza della ragazzina riesce ad arrestare i quattro ragazzi, che verranno processati e condannati.
Violet viene allontanata da casa perché la famiglia non vuole più vederla: ha osato infrangere la complicità che lega i membri di una famiglia cattolica, per lei non c’è più posto: è una spiona, un “topaccio”, una troia schifosa…
Tutta la seconda parte del libro segue la vicenda di Violet: prima vive dalla sorella di sua madre per molti anni, poi, finalmente cresciuta, dopo aver subito pesanti molestie, si trasferisce altrove, tentando di studiare all’università, lavorando come domestica, vivendo sempre nel terrore che suo fratello Lionel esca di prigione e la ritrovi.
Finale noir per questo romanzo inquietante, drammatico, molto potente.
Violet racchiude nella sua difficile personalità di giovane donna traumatizzata tutta una serie di problematiche che attingono alla condizione femminile: il rapporto con l’amore, il sesso, la propria dignità di essere umano, i genitori, le sorelle. La ragazza dall’aspetto androgino, povera, provata da un’esistenza piena di delusioni, scacciata dalla sua famiglia senza possibilità di appello, abusata dall’insegnante di matematica, condannata dal prete confessore, torturata dal fratello, ignorata dal resto della famiglia, dovrà da sola e senza alcun aiuto trovare le risorse per non soccombere alla disperazione. La salveranno un brutto cane bulldog e un vecchio compagno di scuola ritrovato, un giovane professore nero.
Ho fatto la spia è un libro avvincente, dalla scrittura complessa e densa, piena di risvolti psicologici, di dettagli capaci di ricostruire atmosfere, interni desolati e ricchi condomini, dove il brutto e il bello, l’orrore e la speranza convivono. Violet per sfuggire a se stessa e ai suoi troppi nemici cambia spesso colore di capelli, taglio, ma la frangetta non riesce mai a coprire la cicatrice a forma di stella che le deturpa la fronte, segno indelebile del destino a cui è stata condannata. South Niagara County è descritta come una specie di inferno contemporaneo dove un cattolicesimo ottuso e conformista protegge i colpevoli in nome di un malinteso senso del valore della famiglia. Un libro di sconcertante attualità, con una protagonista coraggiosa, che vince una battaglia letteralmente all’ultimo sangue per preservare la sua dignità di essere umano.
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