Honky Tonk Samurai
- Autore: Joe R. Lansdale
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Einaudi
- Anno di pubblicazione: 2015
“Non credo che andiamo in cerca di guai, io e Leonard. Sono i guai che vengono a cercare noi” (Pag. 5)
Per gli americani possedere un’arma è una questione libertaria più che costituzionale. Soltanto Obama, un presidente estraneo dalla società americana, sta combattendo contro il diritto di difendersi. Un diritto per contrastare non solo i ladri sorpresi a rubare in casa, ma soprattutto il diritto di opporsi contro i poteri, i governi, i quali in metastasi spesso diventano arroganti e fascisti. Nello stesso momento in cui Obama cerca di limitare una garanzia costituzionale, il governatore del Texas
“ … Greg Abbott, come promesso, firmerà la nuova legge appena approvata dal Parlamento dello Stato per consentire ai suoi cittadini di andare in giro portando armi non nascoste. Poco dopo, poi, potrebbe seguire un’altra legge già passata al Senato, che invece consente di andare con la pistola anche all’università”
Se si parla di Texas è lo scrittore Joe R. Lansdale a rappresentare al meglio il sentimento della sua nazione, come accade nell’ultimo libro “Honky Tonk Samurai” (Einaudi, Torino, prima edizione mondiale, 2015), dove celebra un’orgia di pistole, fucili, canne mozze, silenziose e/o con binocolo.
I protagonisti sono la coppia di detective decisamente antitetica, Hap e Leonard (bianco, etero, democratico contro nero, gay, repubblicano), che però affrontano il tema della giustizia nello stesso modo, veloce e inequivocabile: usano pugni e calci ma si circondano di tante belle armi.
Essi e i loro amici hanno abbondanza di armamenti di tutti i tipi, citati nel libro con i nomi: Smith & Wesson, Remington e con precisione tecnica.
Non è un atteggiamento casuale ma integrato nello scrittore texano. Il sudista Texas ritorna. Lansdale è dotato, come negli altri episodi, di sensori meteoropatici. In Honky Tonk Samurai prevale il caldo afoso e sudaticcio consentendo di racchiudere in una cornice climatica una storia piena di combattimenti e colpi di scena.
Hap e Leonard sono al centro della storia e si ritrovano a gestire un caso abbastanza semplice, la scomparsa di una ragazza.
L’inizio della storia è quasi banale, una partenza a tre cilindri. Nel seguito la narrazione acquisisce temi e momenti drammatici. Dietro la sparizione di una ragazza disagiata arrivano la Dixie Mafia e i più sconvolgenti killers, gli emarginati Distruttori.
Il giallo richiede mistero e oscuramento dei fatti fino alla lettura. Questa volta Lansdale aggiunge alle sue doti un trucco all’Agatha Christie, per dissestare la nostra sicurezza di lettore. Conosciamo il trucco perciò non lo esaltiamo e neppure lo demonizziamo, ne prendiamo atto.
Dal DNA dell’autore arrivano le diversità fra i caratteri, gli scontri verbali e fisici per segnare il territorio, l’onnipotente Texas, la giustizia popolare contro la legge impopolare, e il politicamente corretto.
I personaggi sono diversi, alcuni nuovi, altri dei piacevoli ritorni.
La particolarità è la struttura totalmente maschile nella seconda parte. La ragazza di Hap e la presunta figlia spariscono per un viaggio assolutamente inutile e lasciano il palcoscenico a nuovi amici.
In realtà una donna esiste, Vanilla Ride, la quale però è più un supereroe, una specie di Wonder Woman capace di sparare implacabilmente e contemporaneamente volare da un albero all’altro.
C’è il ritorno di Jim Bob Luke, anch’egli infallibile e concentrato sull’impossibile, grazie all’ego spropositato.
Altri nuovi e freschi caratteri si congiungono, come la sboccata, ribelle, diretta, poco politicamente corretta, divertente, egoista e generosa vecchia Lilly. Ad insaporire la scrittura dell’inizio è il suo arrivo da diva.
A combattere il pericoloso nemico sbuca Booger, un disadattato maniaco della violenza, sofferente di analgesia congenita: “Sono nato per questo” (Pag. 395) urla mentre intorno c’è uno sconquasso di spari, inseguimenti e l’adrenalina ha superato pericolosamente i massimi.
La ricchezza dei personaggi si completa con un protagonista multiplo e ubiquo, un killer disumano: i Distruttori. La loro descrizione, il loro ambiente è la parte macabra, horror della storia. I loro vezzi non sono solo raccapriccianti ma aprono un mondo sociologico e orripilante. Lansdale è uno scrittore versatile, perciò riesce a mescolare vari abbozzi di generi nello stesso libro.
Se i personaggi arricchiscono la narrazione amplificando la dualità, l’azione, l’inseguimento, le trappole, l’assalto al fortino inaccessibile, le sparatorie - con una sonorità differente per ogni tipo di arma usata – è il linguaggio a donare colore e suspense.
Il linguaggio e il tono sono fra l’ironico e il divertente.
L’autore ci parla di giustizia raccontandoci la storia di un cagnolino picchiato dal padrone. È Leonard a personificare la giustizia divina e implacabile della legge del taglione, randellando il padrone con godimento. La scena, struggente per il cucciolo spaventato e sofferente è allentata con maestria dall’autore, grazie al racconto del peto di Hap. È prima soffocato, poi liberato sommessamente e pestiferamente. Seguendo il peto ci sciogliamo e ci rilassiamo nonostante la tensione.
La veloce e mai cadente scrittura è la brillante caratteristica di Lansdale.
Non è una semplice manipolazione del testo, è l’esatta volontà persecutoria nei confronti degli eccessi della storia.
Iperbole:
“… il vetro cedette di botto, come il senso morale di un predicatore battista in uno strip club”(Pag. 252)
Similitudini bizzarre:
“… figli di puttana … che sono già cadaveri, come Hitler e Jack lo Squartatore, e uno che dovrebbe diventarlo il prima possibile: Ken di Barbie”(Pag. 366)
Esaltazioni del realismo americano:
“Ce n’era anche uno con una pistola puntata verso di noi, che avvisava: QUI NON SI CHIAMA IL 911” (PAG. 347)
Ovvero la commozione per il decadimento di Plutone.
Rispetto alle altre volte sento la mancanza di una cattiveria politically incorrect salvata in extremis dall’anziana stravagante Lilly.
Non siamo di fronte all’America Obamiana. Abbiamo respirato l’intenso Texas, dove una legge consentirà di passeggiare nelle vie principali come Gary Cooper in Mezzogiorno di fuoco.
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