Houellebecq economista
- Autore: Michel Houellebecq
- Genere: Politica ed economia
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Bompiani
- Anno di pubblicazione: 2015
Chissà se fosse passato per la redazione di "Charlie Hebdo" per le ultime rifiniture, sta di fatto che Bernard Maris era con le bozze di Houellebecq economista quando è stato ucciso dai fondamentalisti islamici.
Libro curioso: Maris sostiene che nessun economista, nemmeno quello più brillante, colga l’orrore del capitalismo quanto lo scrittore Houellebecq, che sin dal primo romanzo (Estensione del dominio della lotta) racconta della nauseante pubblicità delle merci.
Con il suo sarcasmo, Houellebecq va all’essenza del problema, la mercificazione del corpo e la mercificazione d’impresa sono la stessa cosa. Comprare un casco di banane o avere un rapporto sessuale con una bambina dell’Est Asiatico è la stessa cosa: gli europei e gli americani godono di tutto l’oro del mondo, mentre il resto del mondo deve abdicare alla propria dignità per non morire di fame. Tutto si compra, anche le donne europee ed americane che si dedicano al sociale, buttano all’anno migliaia di chili di spazzatura commestibile, non si accorgono di cosa significa truccarsi e usare prodotti biologici, le anime belle, ovvero un sostanziale impoverimento del terzo mondo.
Houellebecq non ha nessuna pietà per gli infarti del mondo industrializzato: in America, milioni di obesi mangiano da soli quello che immagazzinano in un paese dell’Africa subsahariana in un anno.
Noi occidentali roviniamo tutto, facciamo un uso scriteriato dell’acqua, ogni famiglia ha due macchine in garage.
Donne in pensione e uomini ricchi si comprano, per sesso, adolescenti nell’Africa Mediterranea, come il Marocco e la Tunisia: la ricompensa sarà un passaporto per queste persone per venire nei paesi industrializzati a fare quei lavori di grande fatica e di molte ore che europei e americani non vogliono fare più.
A questo punto ci si domanda perché Maris desse più credito ad un romanziere che ad un economista: perché quest’ultimo è noioso e barboso, mentre Houellebecq con i suoi romanzi illuminanti e cinici dà l’esatta visione di cosa significhi l’orrore del capitalismo.
Chi ha letto Sottomissione sa che lo scrittore pensa che l’Europa sparirà, diventando un avamposto islamico, le donne non lavoreranno più perché i mariti si rifiuteranno.
La disoccupazione non esisterà più e le donne faranno figli a ripetizione.
Poi una bella stoccata sui social network: europei e americani passeranno sempre più tempo a mandarsi fotografie su Facebook, giocheranno giochi stupidi e con l’avvento dello smartphone sapranno sempre in tempo reale dove sono gli amici e che cosa fanno.
Un’Europa da incubo, con sbarchi quotidiani di migranti che vengono a cercare una piccola possibilità e i residenti, indifferenti verso il vero significato della parola speranza, consumeranno il loro tempo in docce e in stupri di gruppi.
Un futuro odioso, razzista e pericoloso. Parola di Houellebecq.
Houellebecq economista
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