I complici
- Autore: Georges Simenon
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Straniera
Questo splendido Simenon del 1956, prelibato e prezioso come un buon vino d’annata, ricorda per certi versi “Delitto e castigo” di Fëdor Dostoevskij.
Ci sono
- il delitto (addirittura una strage degli innocenti);
- il rimorso che rode lentamente e in maniera inesorabile il protagonista;
- il suo sentirsi braccato;
- la paura di essere scoperto; il drammatico epilogo.
Riassumere “I complici” a questi pochi elementi, però, suonerebbe riduttivo.
Simenon sa giocare con le sfumature senza per questo cadere nelle descrizioni un po’ prolisse tipiche degli autori russi. Non viola neppure la morale, visto che il romanzo potrebbe anche essere riassunto in una sola frase: gli assassini sono sempre e comunque anime dannate. Non fa differenza se hanno ucciso con premeditazione, per il semplice piacere di farlo o a causa di una distrazione.
I due condannati all’inferno nella fattispecie si chiamano Joseph Lambert ed Edmonde. Si amano appassionatamente e in maniera irrefrenabile. Troppo. Al punto che neanche in auto riescono a dimenticare la forte attrazione sessuale che li lega.
Il gioco erotico però, una sera, in una strada di campagna, si trasforma in tragedia. Lo zigzagare della Citroen manda un pullman pieno di bambini a schiantarsi contro un muro. Quarantasei morti e una sola sopravvissuta.
Scopriranno i particolari più crudi ore dopo, perché presi dalla foga d’amore, ma soprattutto per non cedere alla paura, i due decidono di non fermarsi neppure per tentare un primo, forse impossibile, soccorso.
Solo un’occhiata distratta allo specchietto retrovisore per notare, allontanandosi, l’esplosione del rogo, quindi la scelta di deviare su una strada meno trafficata, per non essere notati.
Un aspetto singolare de “I complici” è che in verità, della tanto desiderata Edmonde, la segretaria protagonista dei sogni del signor Lambert, costruttore benestante piuttosto cinico nei confronti della vita e del mondo, rispetto ai fatti narrati non sappiamo e non sapremo nulla. Nulla dei pensieri più intimi. Nessuna parola sull’incidente. Solo il modo un po’ animale di fare sesso. Quasi uno sdoppiamento di personalità.
Ciò nonostante sarà proprio Edmonde a decidere il finale della storia.
Un piccolo gioiello che ci ricorda, se mai ce ne fosse stato bisogno, che Georges Simenon non è stato solo il creatore del commissario Maigret.
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