I delitti del Bianco di Mario Paternostro

Mario Paternostro torna in libreria con un altro libro di genere, intitolato I delitti del Bianco, edito da Fratelli Frilli editore.
Un romanzo il cui protagonista assoluto è la sua creatura di carta, il commissario Falsopepe.

L’indagine qui si svolge su due piani differenti: Genova e Courmayeur. Si inizia con il ritrovamento di un cadavere. Si tratta di una vittima illustre: la figlia di un senatore viene trovata morta vicino alla Dora a Courmayeur.
Il delitto, però, presenta analogie con un altro delitto avvenuto nel lontano 1953, passato alla storia con il nome di “delitto di Entrèves”:

Orrendo delitto a Courmayeur, alle pendici del monte Bianco.
Misterioso assassinio di una ragazza crivellata da diciassette coltellate. Il cadavere privato dell’orologio e di un anello. La vittima era una villeggiante torinese. Diciassette colpi di coltello. La sventurata giovane identificata poi per la 24enne Angela Cavallero, abitante a Torino in via Desana n. 19, giaceva sul greto della Dora Baltea, supina e sembrava dormisse.

I due fatti sono solo una coincidenza o un serial killer si aggira tra i bei paesaggi montani?

Un libro di genere, che compie continui salti temporali, tra l’oggi e il 1953, di cui descrive minuziosamente anche le particolarità politiche, che vedono Togliatti e famiglia in vacanza in Val D’Aosta.
Un libro di genere che strizza l’occhio a un’epoca lontana, differente ma sempre presente. Trama ben congegnata, personaggi minuziosamente descritti, completano una lettura intrigante e molto avvincente.

Sullo sfondo, ma non troppo, il commissario Falsopepe, un commissario alla Maigret, molto pensieroso e intuitivo, a cui viene spontaneo affezionarsi.

Alla prossima, fulminea, avventura, commissario Falsopepe!