I fantasmi del Banchiere Nero
- Autore: Ippolito Edmondo Ferrario
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Fratelli Frilli editori
- Anno di pubblicazione: 2024
Ippolito Edmondo Ferrario è uno scrittore milanese che si è occupato dello studio e della divulgazione della Milano sotterranea attraverso numerosi saggi. Ha scritto libri sull’epopea dei mercenari italiani nelle guerre post-coloniali e biografie inerenti agli anni di piombo. Con Il banchiere di Milano, seguito da I diavoli di Bargagli e da Assedio mortale a Milano, ha dato vita al personaggio seriale del “banchiere Nero” Raoul Sforza che con il libro intitolato I fantasmi del banchiere nero giunge alla sua quarta indagine, pubblicato da Fratelli Frilli editori.
I fantasmi del banchiere nero vedono il racconto di Mara Sartori, giornalista veneziana di cronaca nera, che comprando in una bancarella un vecchio libro, si imbatte in un omicidio vecchio di settant’anni che all’epoca aveva fatto molto parlare di sé. Si tratta dell’omicidio di un notaio, tale GianGiacomo Ballarin, ucciso nel suo stesso studio in data 20 maggio 1946. Accusato dell’omicidio era stato tale Alvise Alberton, un delinquente della peggior specie che era, oltre che un truffatore, anche un falsario e che avrebbe procurato i documenti falsi per gli ebrei aiutati dal notaio a espatriare in tempi passati. Tale Alvise Alberton avrebbe ucciso il notaio in un impeto di collera. Il notaio, a sua volta, era stato protagonista della resistenza veneziana e aveva aiutato attivamente molti ebrei a fuggire. Ma sarà stato proprio così oppure oscure nubi si affacciano all’orizzonte di un passato doloroso, mai del tutto risolto? Mara decide di:
Far luce sulla morte del Ballarin, il cui nome era legato alla Shoah veneziana e al presunto ruolo di procacciatore di documenti per gli ebrei in fuga.
Il caso del notaio nasconde un passato molto doloroso e inquietante.
E poi di questi tempi più che mai credo che si debba tenere viva la memoria di quello che è accaduto qui a Venezia. A volte, passando per il ghetto, mi chiedo come sia potuto succedere, o meglio come abbiano potuto lasciare che accadesse.
Indagando su questo fatto la giornalista Mara viene a contatto con un fatto che riguarda direttamente la famiglia del Banchiere Nero, Raoul Sforza. La banca che porta il suo nome, infatti, fu fondata dal nonno di Raoul e da un socio veneziano ebreo che trovò la morte ad Auschwitz, tale David Mayer. Proprio quest’ultimo aveva affidato al notaio Ballarin i suoi due figli prima di essere catturato e aveva inoltre venduto la sua quota bancaria al nonno di Sforza e lo aveva nascosto, destinato al benessere dei suoi due figli. Che fine hanno fatto i due bambini? E il tesoro? Raoul chiamato in causa da uno strano filo rosso decide di trasferirsi provvisoriamente a Venezia e far luce sulla vicenda. Ci riuscirà?
Il libro di genere giallo si rivela essere di sicuro fascino sin dall’inizio. La narrazione ruota principalmente attorno alla figura di grande malia del banchiere Nero, dai trascorsi eversivi e dal passato misterioso e ambiguo. Non si può restare impassibili di fronte a una tale figura: un uomo elegante, di grandi mezzi economici, eppure così strano, ambiguo, che conduce una vita al di sopra di ogni regola.
Elegantissimo, con un portamento distaccato e freddo, era risalito sulla sua auto dopo aver regalato ai presenti un’occhiata a metà tra lo sprezzante e il divertito. Lo sguardo era celato da un paio di occhiali da sole a goccia, dai quali raramente si separava nelle sue poche apparizioni in pubblico.
Una figura scura e volutamente ambigua quella del banchiere nero. Un uomo amante dell’arte e della perfetta solitudine che nasconde segreti e misteri dai quali è difficile separarsene. Questa nuova indagine modificherà in qualche modo il suo modo di essere o sarà una naturale conferma del suo essere al di sopra del volgo?
La lettura subisce il fascino non soltanto del protagonista della narrazione, ma anche della stessa città cui è ambientato: Venezia. La città suddetta è descritta minuziosamente e con parole assai precise.
La visione notturna della città assomigliava a quella di un meraviglioso film nel quale i palazzi che si affacciavano sul Canal Grande erano gli indiscussi protagonisti.
Un giallo narrativamente potente, assai intrigante, una perla rara per gli amanti del genere. Un’altra grande e bella avventura di un protagonista che attrae il lettore nelle spire di una narrazione che conquista e colpisce.
I fantasmi del Banchiere Nero: La quarta indagine di Raoul Sforza
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Un libro perfetto per...
Adatto agli amanti del noir e delle avventure del Banchiere Nero.
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