I figli del male
- Autore: Antonio Lanzetta
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2018
“Chi lotta con i mostri deve guardarsi di non diventare, così facendo, un mostro. E se tu scruterai a lungo in un abisso, anche l’abisso scruterà dentro di te” (Friedrich Nietzsche)
La storia de “Il buio dentro”, precedente romanzo dello scrittore salernitano Antonio Lanzetta, un thriller coinvolgente e ad altissima tensione, non è ancora giunta al termine.
Anche ne “I figli del male” siamo a Castellaccio, paese immaginario del Cilento, un grumo di case arroccate in montagna con ai piedi campagne battute dal sole, insieme al giornalista Damiano Valente, chiamato lo Sciacallo. Abbiamo imparato ad amarlo, a comprenderne l’interiorità e ad apprezzarne il coraggio. Damiano aveva deciso di non volerne più sapere di cronaca, di luoghi di crimini efferati, voleva darsi del tempo per dimenticare la sua storia, ma non riuscirà nell’intento. Con l’inseparabile ventiquattrore di suo padre e con quel suo caratteristico incedere, ha davanti un nuovo caso di omicidio. Ne rimane turbato. Massimo, un impiegato di banca conosciuto in paese, è stato ritrovato nella sua auto lungo la spiaggia, sul litorale marino dove si va in cerca di prostitute, sgozzato con in bocca un pezzetto di carta con la scritta
“Lui vede”.
Lo Sciacallo è ben conosciuto dagli agenti investigativi, collabora con loro, conoscono tra l’altro i suoi libri, dei romanzi di cronaca nera. Nella sua casa impregnata di ricordi, in mezzo a pile di libri ammassate sul pavimento, Damiano rivede nei suoi occhi gli amici di sempre: l’estate del 1985, Flavio e poi Claudia. Ancora intenso è il ricordo del suo corpo mutilato ritrovato tra le grotte a Castellaccio, la testa tra le radici del salice bianco, l’odore del sangue, della terra, di bruciato.
“Il male era vivo. Era in tutte le cose. Un flusso di energia che infettava la terra, l’acqua, l’aria. Si nascondeva nelle pietre di Castellaccio in attesa che i deboli si lasciassero assorbire. Il male aspettava un corpo che potesse ospitarlo e permettergli di solcare il mondo degli uomini. Damiano adesso capiva”
Tutto ha avuto inizio nel 1950, quando il Male ebbe origine, ed oggi sembra essere giunta la resa dei conti di coloro che il male lo hanno portato nel sangue, i figli. Come le bambole ritrovate impiccate agli alberi, e che molto tempo prima erano invece bambini, descritto in un passo del libro De Fauci Inferni, il cui racconto tormenterà il nostro protagonista.
La storia del piccolo Tommaso darà inizio all’intreccio dei tempi. Alla fine della guerra in una terra di macerie e fame, consegnando il latte con un vecchio carretto scoprirà tra i rami secchi nelle acque del fiume il corpo di un bambino che galleggiava tra le rocce. La carne era stata ridotta a brandelli. Un animale del bosco doveva averlo mangiato, ripeteva sconvolto a sé stesso nel correre a chiedere aiuto. Sapeva invece in cuor suo di aver visto qualcosa tra gli alberi: gli occhi di un uomo, rossi come il fuoco. Fino al nuovo caso del ritrovamento del corpo del bancario, che sarà solo uno degli omicidi che verranno eseguiti, corpi sgozzati con la firma indelebile:
“Lui vede”.
I delitti sembrano avere una firma conosciuta per lo Sciacallo: il mostro del salice era tornato.
Antonio Lanzetta ha conquistato i lettori di numerosi Paesi al punto di essere considerato dal The Sunday Times lo Stephen King italiano. Un successo pienamente meritato. L’autore anche in quest’ultimo lavoro si ripropone con la sua personale scrittura, a tratti nobile, per raccontarci una storia scura, buia, inquieta, piena di sfumature sulla eterna lotta dell’uomo tra il bene e il male. Una trama narrativa dai ritmi incalzanti, ricca di suspense, un thriller che lascia col fiato sospeso. Consigliato!
I figli del male
Amazon.it: 17,00 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: I figli del male
Lascia il tuo commento