I lampi tranquilli della mente
- Autore: Pier Luigi Luisi
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2023
La mente a volte ci riporta indietro di vent’anni e lo fa spontaneamente senza che la nostra volontà possa interloquire, altre volte invece ci suggerisce fantasiose relazione amorose. Marcel, il protagonista del romanzo I lampi tranquilli della mente di Pier Luigi Luisi, neurobiologo, studia la mente, il suo funzionamento e come possa produrre immagini definite asignificative, quelle che appaiono nelle nostre menti all’improvviso e in modo apparentemente casuale.
“Non molti di noi si rendono conto che la mente padroneggia incontrastata i nostri pensieri e ci tiene mentalmente indaffarati per la maggior parte del giorno, girando spontaneamente per ognuno di noi degli interi film... siamo schiavi della mente?”
È una domanda che racchiude il dramma della vita del nostro protagonista, impegnato nello studio di analisi delle immagini della mente e che metterà in gioco la sua stessa vita.
L’incontro con Anna una mattina, mentre si recava a piedi verso l’Università sotto il cielo grigio di Zurigo, sarà pieno di emozioni. La mostra di Klimt alla Kunsthaus lo coglierà di sorpresa, con un forte desiderio di entrare a vederla. Una luce nitida mostrava le luci e i colori caldi dei quadri esposti. E davanti all’opera Morte e Vita, gli occhi di Marcel incontreranno quelli di Anna, una bella donna con i capelli bruni e con un cappello bianco. Anna era una musicista, violoncellista, dall’aspetto giovanile che gli aveva riportato alla mente l’indimenticata Tamara. Era accaduto tutto in un lampo, immagini inaspettate nella sua mente...
Pier Luigi Luisi ha svolto la sua attività di ricercatore e di carriera come professore di Biochimica, inizialmente al Politecnico Federale di Zurigo e poi all’Università di Roma Tre; ha pubblicato numerosi articoli scientifici ed è autore di opere di narrativa. I lampi tranquilli della mente, disponibile finora solo nella versione di lingua inglese, è ripubblicato da Fuori Stampa nella traduzione in italiano ed è stata curata dal suo stesso autore. Pier Luigi Luisi riporta nei suoi scritti elementi ricorrenti, cardinali, che tratteggiano i ricordi sia di Marcel, il personaggio principale di questo romanzo, che di Marcello, il protagonista de Le cinque porte della felicità. Una storia d’amore e di buddismo: una signora con il cappello bianco e con il sorriso gentile, e Tamara, il suo amore perduto.
“...la morte ti tocca, ad un certo punto, mentre tu te ne stai nel caldo dei colori della vita. Ti tocca con un dito e ti lascia una ferita indelebile, dura...”
Il concetto di mente è qualcosa di molto complesso, scrive il nostro: le immagini asignificative sono spesso create dalla propria mente senza alcun nesso causale con il momento fisico o psichico presente. Sono i lampi tranquilli della mente, oggetto degli studi di Marcel. Un settore di studio e di lavoro molto complesso. Con Anna, che gli sembrerà di conoscere da sempre, vivrà una relazione appagata e felice. Una nuova forza ritrovata, fin quando la convivenza non verrà messa a dura prova dalla malattia di Bartolomeo. Amico musicista di Anna, per anni legata a lui, gli attendevano pochi mesi di vita e Anna non vorrà lasciarlo solo. Marcel si sentirà sopraffatto dalla gelosia.
“Prendere coscienza di questo mi turbò, e salì un’onda di irritazione verso me stesso. Cosa mai era questo? Gelosia verso uno che muore ? Gelosia per quelle lacrime di Anna, per quel suo dolore sincero, appassionato?”
L’amore a quel punto sarà più debole, sempre più distratto ed epidermico, sconfitto. E Marcel, profondamente inquieto e disilluso si chiederà, dove andranno a finire i pensieri quando muoiono? Con Anna aveva ritrovato la felicità uscendo da un periodo nel quale aveva cercato di rimuovere i ricordi, quelli dolorosi. E così la memoria, che come un nastro che avvolge, aveva negli anni immagazzinato le immagini, ormai satura doveva lasciarle andare per far posto alle nuove. Una nuova immagine deve quindi scalzarne una vecchia. E a volte succede che una vecchia immagine ritorni occasionalmente in mente, come per il nostro protagonista che sarà tormentato dal ricordo di una giovane donna conosciuta quando era studente. È la memoria del corpo ed è ciò che succederà a Marcel e alla sua ferma convinzione che era il momento giusto nel quale avrebbe dovuto affrontare un viaggio da solo; era giunto il tempo della ricerca di una persona particolare.
Se dimenticare è un processo involontario, anche ricordare può esserlo: spesso un ricordo affiora senza che si faccia niente di consapevole per suscitarlo. Parole, immagini, canzoni che sembrano arrivare d’improvviso e senza un motivo. In realtà, c’è quasi sempre un legame con ciò che si è vissuto. Sono ricordi che affiorano alla mente inaspettatamente e che apparentemente non hanno alcun legame con ciò che si sta vivendo e pensando in quel momento, sembrano arrivare dal nulla. Come per Proust e le sue madeleine, la pagina più letta e studiata descritta dallo scrittore francese in Alla ricerca del tempo perduto. Quando il protagonista beve una tazza di tè e assaggia un dolcetto al limone, una madeleine, il gusto fa riemergere un ricordo di quando, bambino, mangiava quello stesso dolce a casa della zia Léonie. La storia di Marcel affascina per il mistero della scienza e della nostra mente e pone quesiti ancora insoluti, pieni di magia e meraviglia. Una lettura da non perdere!
I lampi tranquilli della mente
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