Ormai, a noi lettori, non resta che capire quali sono i libri da leggere su Donald Trump: dopo una notte insonne, che i più curiosi hanno passato a seguire le dirette TV, dobbiamo, purtroppo rassegnarci, The Donald, il tycoon, ha stravinto le elezioni ed è il nuovo Presidente USA.
A cosa può servire, ormai, leggere i libri su Donald Trump, vi chiederete. Intanto per comprendere meglio un outsider, la storia di un miliardario la cui vita sembra, almeno a livello professionale, un treno in corsa che finora non si è mai arrestato, soprattutto, però, un libro di o su Trump, può servire per intuire quali potrebbero essere le prossime mosse del nuovo presidente USA nella politica interna degli States e sullo scacchiere mondiale: le promesse fatte in campagna elettorale sono tanto altisonanti quanto assurde, per questo è utile avere qualche strumento in più per capire se le manterrà davvero o se, come hanno fatto i suoi predecessori nostrani, resteranno parole in libertà.
Il titolo da tenere in maggiore considerazione è di certo il libro di Andrew Spannaus: “Perché vince Trump. La rivolta degli elettori e il futuro dell’America” (Mimesis, 2016). Il brillante analista americano ha, infatti, argomentato una tesi che si è effettivamente realizzata, indagando le motivazioni del successo del tycoon e, soprattutto, segnalando l’incapacità dei media americani e internazionali di misurare le reali dimensioni dell’onda che ha sostenuto Donald Trump e che gli ha portato una messe di voti. La tesi del libro di Andrew Spannaus è abbastanza semplice: osservatori, giornalisti e, soprattutto lobbies, non si sono resi conto che la globalizzazione ha mietuto le sue vittime anche negli USA: gli americani scontenti erano molti più del previsto e le urne lo hanno dimostrato bene.
Altri elementi che permettono di comprendere chiaramente come Trump abbia conquistato la vittoria, li ritroviamo in “La febbre di Trump” (Marsilio, 2016) di Mattia Ferraresi. Il giornalista autore del libro sottolinea come la carta vincente di The Donald sia stato il suo populismo: ha avversato pesantemente immigrati sudamericani e musulmani, ha realizzato il sogno americano grazie a un grande talento e si è contornato di donne non solo belle (Melania) ma anche capaci (Ivana), soprattutto ha calcato la mano su quell’etica del lavoro, tanto cara alla working class americana, che dovrebbe assicurare il diritto non solo a cure sanitarie congrue ma anche al possesso di un’arma nella credenza della cucina.
Se avete voglia di conoscere meglio il fiuto e la caparbietà dell’imprenditore che è diventato il nuovo presidente degli USA, tra i libri da leggere su Donald Trump vi consigliamo soprattutto: “Trump 101. la vita per il successo” (Gribaudi, 2016), scritto da McIver Meredith, insieme allo stesso Trump.
L’autore del testo, un personal coach, assume Trump addirittura come esempio, di cui illustra le tattiche e le strategie per ottenere elevati profitti negli affari e successo nella vita privata. La filosofia del tycoon è, almeno finora, stata la seguente:
“Devi essere tenace, sicuro, curioso, flessibile, appassionato, paziente e amare quello che fai”
Altro aspetto troppo sottovalutato che ormai nessun occidentale può fare a meno di ignorare è la carica dirompente delle idee di Trump: ce la racconta George Beahm in “Trump contro tutti. Le parole e le idee che infiammano la politica americana” (Rizzoli Etas, 2016). Si tratta di una raccolta di interviste e dichiarazioni ufficiali che mostrano la nettezza delle posizioni del miliardario biondo sulle donne, gli immigrati, l’Islam ma anche sui grandi potentati economici e finanziari che hanno negli Stati Uniti un potere e un’influenza sul mondo politico molto più vasti che nel vecchio continente. Benzina gettata sul fuoco dell’insoddisfazione, musica per tutti quelli, e sono molti, che non ne potevano davvero più di una classe politica, repubblica o democratica che fosse, troppo prona a lobbies e establishment.
Altro elemento che è stato determinante nel successo elettorale del miliardario biondo è la comunicazione, Twitter soprattutto. Lo dimostra bene “I top 100 di Donald Trump. I migliori tweet selezionati e tradotti per voi” (goWare, 2016). Veronica Vinattieri ha selezionato e tradotto 106 tweet tra i quasi 50.000 cinguettii rilasciati dal tycoon che spiegano bene non solo la personalità di Trump ma anche i principali punti del suo controverso programma elettorale. Una raffica di affermazioni che gli sono valse quasi 10 milioni di followers e il successo, non solo mediatico alla Convention repubblicana.
Guido Caldiron in “Wasp. L’America razzista dal Ku Klux Klan a Donald Trump” (Fandango, 2016) fornisce un’utile lettura storica del fenomeno Trump, considerato come il punto di arrivo di processo sociale dove una crisi profonda ha sempre trovato sfogo nel conflitto razziale e nella discriminazione dei neri e di altre etnie minoritarie. Secondo questa lettura il manifesto razzismo di Trump non sarebbe né un fenomeno isolato né una novità, quanto, piuttosto, il frutto più maturo di una cultura che negli ultimi decenni della storia americana ha sempre affermato con forza la supremazia del White Anglo-Saxon Protestant (l’uomo bianco di origini anglosassone e di religione protestante).
Sul sogno americano e su quanto The Donald sia la figura che attualmente meglio lo incarna fornisce utili ragguagli Sabine Mayer nel suo “Donald Trump. Avidità, potere e denaro” (Edizioni Effedì, 2016). Non è un pagliaccio, non è un clown, non sta delirando: niente di tutto questo, purtroppo; se Trump si è potuto permettere un programma sfrontatamente razzista e populista è grazie ai suoi soldi e al suo successo, a un’immagine costruita sapientemente nel corso degli anni, anche grazie alla televisione, grazie alla quale ha sfoggiato il suo glamour e la sua ricchezza, il desiderio di avere sempre di più in termini di potere, denaro, visibilità, in una sola espressione, la sua voglia di vincere, che tanto ha affascinato gli elettori statunitensi.
Segnaliamo, infine, tra i libri da leggere sul nuovo presidente USA, “Pensa in grande e manda tutti al diavolo” (Rizzoli Etas, 2010) dove lo stesso Donald Trump, insieme a Bill Zanker, ha raccontato la sua vita, iniziata come immobiliarista a New York e la sua personale formula per il successo, un misto di arroganza, fiducia nei propri sogni, sfrontatezza, determinazione e smodata ambizione.
Molti altri libri da leggere su Donald Trump arriveranno di certo sul mercato italiano in tempi brevi, tra un approfondimento e l’altro, riteniamoci fortunati a risiedere in Italia e auguriamoci che il tycoon si concentri maggiormente sulle politiche interne e su un originale revival del protezionismo, danni collaterali, di fronte alle scelte, quanto mai infauste, che potrebbe mettere in campo in politica estera.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: I libri da leggere su Donald Trump, per conoscere meglio il nuovo Presidente USA
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