I libri hanno bisogno di noi
- Autore: George Steiner
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Garzanti
- Anno di pubblicazione: 2013
“L’incontro con il libro, al pari di quello con l’uomo o la donna destinati a cambiare la nostra vita, spesso in un momento di riconoscimento di cui non si è consapevoli, può essere del tutto casuale. Il testo che ci persuaderà di un’idea, ci farà aderire a un’ideologia e darà alla nostra esistenza un fine e una cifra interpretativa, poteva essere lì ad attenderci sullo scaffale delle occasioni, dei libri usati o di quelli in offerta.”
George Steiner, scrittore e saggista francese, docente in molte università quali Princeton, Stanford, Oxford, è considerato uno dei più grandi pensatori viventi. In questo piccolo volume ci racconta lo straordinario potere della lettura e della letteratura.
Leggiamo il libro ma, più profondamente, è il libro a leggere noi.
La seduzione e la chimica del libro possono esaltare o avvilire colui che legge. Lo stesso libro o la stessa pagina sul lettore possono ottenere reazioni diverse e non c’è nessuna scienza psicologica che possa prevederne l’effetto. Coleridge parlava di "hooked atoms", Goethe parlava delle affinità elettive, ma altro non è che la complicità tra l’autore e il lettore, tra il libro e la lettura nell’intimità e la solitudine che rende possibile l’incontro tra il testo e la ricezione. Ciò non avviene più, non si legge più in silenzio come spesso accade fra i giovani che leggono con un sottofondo musicale o al computer (l’autore si rammarica dell’utilizzo degli strumenti elettronici che sono, a suo parere, una delle cause della mancanza di conoscenza). La lettura è devozione intima, è un processo appartenente alla collaborazione, il lettore partecipa con l’autore nel comprendere il testo e nell’illustrarlo, ricrearlo con l’immaginazione della propria memoria.
“I più grandi lettori di Sofocle e di Shakespeare sono gli attori e gli sceneggiatori che animano le parole. Imparare una poesia a memoria è come incontrarlo a metà strada nel viaggio ogni volta sorprendente della sua venuta al mondo. In una lettura ben fatta, scriveva Charles Péguy,il lettore lo rende qualcosa di paradossale: un’eco che riflette il testo e contemporaneamente entra in sintonia con esso attraverso le percezioni, i bisogni e le sfide che lo caratterizzano. I nostri momenti d’intimità con il libro, dunque, sono a tutti gli effetti dialettici e reciproci.“
Da Catullo a Borges, l’autore ci racconta il fascino seduttivo della letteratura e della lettura. Pubblicato da Garzanti nel 2013, “I libri hanno bisogno di noi” di George Steiner è un breve saggio a difesa del libro, elemento di crescita dell’individuo e dello sviluppo di una civiltà. Dalle Sacre Scritture del popolo giudaico alla nascita delle biblioteche alla fine del medioevo, nei libri è racchiusa l’eredità di un popolo, la conoscenza, le tradizioni ed anche la censura, vecchia e onnipresente come la scrittura.
“Leggere, nel vero senso del termine, una pagina di Kant, una poesia di Leopardi, un capitolo di Proust, significa avere accesso ad un privilegio.“
I libri hanno bisogno di noi
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Argomento interessante. Recensione accattivante.