I mariti delle altre
- Autore: Guia Soncini
- Casa editrice: Rizzoli
- Anno di pubblicazione: 2013
Partendo dalla sua storia familiare e attraversando quella dell’Italia contemporanea con l’analisi di film, libri, canzoni e storie di personaggi noti e non, Guia Soncini nel suo “I mariti delle altre” (Rizzoli, 2013) scrive un ritratto cinico, lucido, coltissimo e privo di abbellimenti di quel menage a trois che affligge, ma non sempre sconfigge, moltissimi matrimoni.
Diviso in tre parti (una per co-protagonista del trittico Lui, Lei e l’Altra), il libro della scrittrice e giornalista, da attenta osservatrice qual è, forte di una conoscenza cinematografica, letteraria, gossippara e di vita che non fa altro che darle ragione, riesce, non senza mancanza di mai retorico giudizio, a descrivere alla perfezione i ruoli e le colpe di ognuna delle figure chiave di una relazione a tre, sottolineandone i cambiamenti nell’arco del tempo.
La narrazione, ricolma di una cinica ironia spiazzante nella quale, anche per i più romantici e sornioni lettori, sarà impossibile non immedesimarsi, scorre inesorabile tra le storie che la Soncini racconta di cornute del passato, del presente e del futuro vere o frutto di fantasia, mariti dalla doppia vita e Altre contentissime di essere tali e di prendersi solo il meglio che l’uomo di Lei può dare.
Dalla doppia vita che fu propria di uomini del calibro di Scalfari o De Sica, divisi tra doppie famiglie e tra altrettante festività comandate, passando per la Monica Vitti di "Una ragazza con la pistola", che da vittima diviene carnefice, fino ad arrivare al simbolo delle cornificate consolatrici e sempre presenti che è Hillary Clinton, per poi sfociare nei giorni nostri citando serie televisive come Scandal dove in una puntata, morto il lui, lei e L’Altra si ritrovano quasi complici nel comune dolore. Il tutto viene condito da storie note ai più come quella di Jennifer Aniston che ancora oggi, a 8 anni dalla fine della sua storia con il bel Pitt a causa Angelina, salta da un rotocalco all’altro per lamentarsi da vittima di quella sindrome che Guia Soncini chiama “effetto ultimo brownie”, riferendosi alla scena del film Notting Hill in cui tutti i commensali di una tavola fanno a gara a chi è il più sfigato per ottenere l’ultimo pezzo di dolce.
In questi racconti di vita altrui spicca il racconto, di sottofondo a ogni capitolo, personale dell’autrice e di quel padre che ogni anno andava con Claudio alle Maldive, come l’incipit racconta con un distacco e una lucidità che colpisce il lettore.
“I mariti delle altre” è uno tsunami di parole e verità che conferma che Guia Soncini, oltre a un’abile scrittrice, è anche un’attentissima osservatrice della realtà che la circonda: Dea dell’Olimpo delle scomode realtà.
I mariti delle altre
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