I materiali del killer di Gianni Biondillo

Un’evasione dal carcere di Lodi finisce in un bagno di sangue e a investigare è chiamata il commissario Elena Rinaldi. Nulla sembra tornare: l’evaso è un immigrato africano, incarcerato per un piccolo reato e fino a quel momento detenuto modello. Chi aveva interesse a farlo evadere e perché?
L’ispettore Ferrario sta investigando su una tentata rapina in villa che si è chiusa con un duplice omicidio: il caso sembra risolto con l’identificazione del malvivente morto, ma per Ferrario non è tutto semplice come sembra, e, a complicare il tutto, anche lui viene chiamato a indagare sulla misteriosa evasione.
La ricerca dell’evaso trascinerà i poliziotti per tutta la penisola e li porterà a scoprire una storia di tradimenti e di vendetta che trova la sua origine nel cuore dell’Africa.
Il commissario Rinaldi e l’ispettore Ferrario dovranno utilizzare tutto il loro fiuto per capire il motivo dell’evasione e la destinazione dell’evaso, per bloccarlo prima che porti a termine il suo piano.

La scrittura di Gianni Biondillo si sviluppa in una struttura duttile, quasi priva di regole, che porta a un risultato sorprendente, sia per quel che riguarda il ritmo della narrazione sia per quel che riguarda la resa ironica di alcune situazioni, in grado di strappare al lettore un sorriso che aiuta a spezzare la tensione del romanzo.

Ottimamente caratterizzati i personaggi principali: il commissario Elena Rinaldi, impegnata nella lotta che deve condurre ogni giorno come donna in posizione di comando, che trova nelle sue passioni per l’arte e per il cibo una difesa dalle difficoltà e dalla brutture del suo mestiere.
Dall’altra parte l’ispettore Ferrario, tornato da Roma a vivere nella nativa Lombardia, per natura allergico ai superiori, trasandato, ma molto abile nel comprendere e anticipare chi si trova di fronte.
Allo stesso modo sono molto ben definite le figure di contorno, fra cui spicca il giovane agente Pietrantoni e Lanza, amico di Ferrario, incapace di capire battute e allusioni, ma dotato di una particolare logica investigativa.

Il ritmo della narrazione e il suo scorrere come un perfetto meccanismo verso l’inevitabile conclusione, accompagnano il lettore in un romanzo che si presta a essere letto tutto di un fiato, correndo, insieme ai protagonisti, sulle tracce del killer.