I nostri giovedì al parco di Hilary Boyd

Si dice che l’amore non abbia età. E il sesso?
Neanche! Almeno secondo l’autrice inglese Hilary Boyd che, nel suo "I nostri giovedì al parco" , dal 4 settembre in libreria per Nord, racconta una storia di amore e passione che ha come protagonisti due sessantenni.

La vicenda narrata è originale almeno quanto quella della sua autrice: Hilary Boyd, infatti, dopo essere stata snobbata per anni dagli editori e dalla stampa, ha raggiunto il successo in età non proprio giovanile - è una nonna di 63 anni - grazie al passaparola delle lettrici "forti" che, secondo le statistiche si concentrano nella fascia d’età oltre i 45 anni e che, proprio per questo, non hanno faticato a immedesimarsi nella protagonista.
Ora non solo i critici fanno a gara nel recensire positivamente il romanzo di un’esordiente che nelle classifiche inglesi ha preso il posto di autori affermati, ma sono previste traduzioni in molti paesi d’Europa e una trasposizione cinematografica.

La storia è quella di Jeanie, cinquantanove anni ben portati, un’attività avviata, una figlia, Chanty, un genero, Alex, con cui non va sempre d’accordo, una nipotina che adora, Hellie.
E, soprattutto, un marito che da dieci anni non dorme nel letto matrimoniale e neppure la sfiora. Una sera come le altre, infatti, di ritorno da una nervosa serata trascorsa con amici, George si allontana bruscamente da lei e decide di trascorrere la notte nella camera degli ospiti.

"Non posso più farlo."

Sono le uniche parole con cui si giustifica e che lasciano Jeanie scioccata e disorientata, dopo ventidue anni di vita insieme, regolare, tranquilla, persino monotona. Mai una discussione, visto che la donna ha accettato il bisogno, in apparenza innocuo, che George ha di controllarla, ma dopo quella sera, nonostante l’abbia assillato, implorato, persino adulato, non ha mai più voluto affrontare la questione, facendo diventare il loro matrimonio una routine tristemente consolidata.

Oltre al tempo dedicato al negozio di alimenti salutistici o quello trascorso in compagnia dell’amica Rita, gli unici momenti sereni per Jeanie sembrano essere quelli passati al parco, in una zona di Londra non lontana da casa, il giovedì pomeriggio, con la piccola Hellie. Qui, si sorprende, prima, a chiacchierare innocentemente con Ray, un signore della sua stessa età, affascinante ed equilibrato, poi, a confidargli segreti portati come macigni sul cuore per anni.
Così, mentre con l’avvicinarsi del sessantesimo compleanno la figlia e il marito hanno deciso che Jeanie è ormai vecchia e cercano perciò di convincerla che non le rimane che vendere il negozio e trasferirsi in campagna "a non fare nulla", la donna sente invece risvegliare la propria fisicità e sessualità, insieme a un sentimento, mai provato prima, per Ray.
Il dilemma, una volta conosciuta la verità sull’ambiguo comportamento di George negli ultimi anni, è se assecondare il bisogno di controllo su di lei, come vorrebbe la figlia, oppure abbandonarsi definitivamente alla passione che la lega ad un uomo appena conosciuto.

Mantenendosi a debita distanza dalla maggior parte dei luoghi comuni sui legami amorosi ad un’età "matura", dalle banalità, come dai tranelli della morbosità, Hilary Boyd ha saputo indagare in modo acuto e leggero le dinamiche familiari di una coppia apparentemente felice e le motivazioni che hanno portato a questa situazione. E’ riuscita così a mettere in luce i meccanismi di lenta sopraffazione psicologica e di coercizione, conscia o inconscia, che possono caratterizzare anche i rapporti più solidi. Quanto spesso, infatti, si sceglie la tranquillità di una monotona, ma sicura, routine familiare data dalle convenzioni, piuttosto che cedere al trasporto di un sentimento nato nel momento "sbagliato"?

Jeanie, la protagonista, con la sua coraggiosa, anche se dolorosa, scelta, incoraggia le donne - soprattutto quelle di una "certa età" - a credere in se stesse, valorizzando le proprie capacità e, nel caso, a prendere coscienza della fine di un rapporto e ad agire di conseguenza, perché un nuovo inizio è sempre possibile.