I panni sporchi della sinistra. I segreti di Napolitano e gli affari del Pd
- Autore: Ferruccio Pinotti e Stefano Santachiara
- Genere: Politica ed economia
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Chiarelettere
- Anno di pubblicazione: 2013
Domanda delle cento pistole: quale differenza c’è tra Destra e Sinistra in Italia? Beh, con il governo delle “larghe intese” si stenta a notarla. Leggiamo che cosa ne pensa Piercamillo Davigo, un magistrato che di inchieste sulla corruzione se ne intende, essendo stato componente del pool di Mani Pulite.
“Dopo Tangentopoli il potere politico tutto, di centrodestra e centrosinistra, […] non si è affatto preoccupato di prendere provvedimenti per contenere la corruzione, ma semplicemente di contrastare e rendere più difficili i processi. Il centrodestra lo ha fatto in modo talmente spudorato da risultare vergognoso […]. Ma il centrosinistra ha dimostrato abilità più sottili […]: cose passate in silenzio, senza il clamore delle leggi ad personam, ma che hanno reso più difficile contrastare i fenomeni”
La realtà di casa nostra parla chiaro: quando si tratta di intrallazzare, la differenza si limita soltanto allo “stile”:
- evidente, grossolano, quasi plebeo a destra;
- impalpabile, raffinato a sinistra.
La sostanza però rimane identica.
Nel saggio “I panni sporchi della sinistra. I segreti di Napolitano e gli affari del Pd” (Chiarelettere, 2013), Ferruccio Pinotti e Stefano Santachiara illustrano un quadro da sconcerto – ovviamente per chi lo vuol vedere - fatto di appalti poco chiari, tangenti, sprechi, leggi ad personam, attacchi alla magistratura e quant’altro. Un malaffare diffuso in ogni angolo del Paese, a prescindere dal colore politico.
A questo non si sottrae in particolare il Partito Democratico, dietro cui non mancano casi di intrighi e maneggi: cooperative, sanità, imprese edili e banche sono il terreno fertile dove si sviluppano clientelismi e corruttele riguardanti molte amministrazioni a livello locale, su cui la magistratura ha aperto diverse inchieste.
Sanità – grande mangiatoia nazionale – e Monte dei Paschi, per esempio, sono saliti al disonore delle cronache giudiziarie degli ultimi tempi con scandali inaccettabili in un paese civile.
Una parte del volume viene poi dedicata al setaccio di quasi tutti i big della sinistra, analizzandone carriere, personalità, punti di forza e di debolezza.
Molto interessante il breve capitoletto dedicato ad un’intervista ad Achille Occhetto, ultimo segretario Pci e primo del Pds dopo la sofferta svolta della Bolognina nel 1991. Il compagno Akel, declassato un po’ troppo in fretta ai margini della politica che conta, forse avrebbe fatto ancora comodo al Pd e dintorni.
Un libro ad alto tasso polemico, dunque, - in alcuni punti, a mio avviso, un po’ eccessivo, pretestuoso, inopportuno - nei confronti di una parte politica che della questione morale dovrebbe farne il proprio vessillo. Comunque, gli argomenti presentati dalla coppia Pinotti-Santachiara sono sempre documentati. La sveglia – l’ennesima – sul momento storico da basso impero in cui tutti noi versiamo viene suonata pertanto senza riserve: sta al lettore decidere se destarsi dal torpore di cui noi italiani sembriamo essere affetti, oppure proseguire con il lamento da bar e la rassegnazione. Certo, Berlinguer si starà rivoltando da un bel po’ nella tomba.
I panni sporchi della sinistra. I segreti di Napolitano e gli affari del Pd
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