Uno dei momenti che più temo delle presentazioni letterarie è l’istante critico in cui pronuncio la frase: «Ok, io ho finito, grazie per l’attenzione». In quei frangenti m’irrigidisco e mi preparo al peggio.
Finora, ringraziando una buona stella, non ho mai ricevuto lanci di uova marce, sputi e/o ortaggi, anzi, in un paio di occasioni mi è toccato finanche l’applauso, ma poi il pubblico si avvicina e devo fronteggiare i loro commenti. Alcuni sono persino simpatici, nella loro involontaria spietatezza, ma altri sono autentiche abiezioni da reparto psichiatrico. Riporto nel seguito una silloge dei migliori (peggiori?) commenti degli spettatori delle mie presentazioni. Avvertenza: sono tutti rigorosamente autentici.
Il lettore vendicativo... e sua moglie
«Dammi una copia del tuo romanzo, voglio regalarlo a mia moglie per Natale»
mi fa un collega. Io, ingenuamente, me ne rallegro:
«Pensi che le piacerà?»
«No, ma a Natale mia moglie mi dona sempre cravatte orribili o mutande ascellari. Finalmente posso renderle pan per focaccia.»
Non ho più rivolto la parola al collega in questione. Però, alla presentazione del mio successivo romanzo, è apparsa la moglie. Ha preso una copia del libro spiegandomi che era per il marito, come regalo per il loro anniversario. La Vendetta scorre potente in quella famiglia.
Il lettore che acquista sotto casa
«Vorrei una copia del tuo libro. Lo trovo, nella libreria sotto casa?»
cinguetta la signora Pina, una conoscente che vive in provincia. Io tento di farle capire l’assurdità della domanda ricorrendo all’ironia.
«Guardi, signora Pina, proprio in questi giorni sto telefonando a tutte le librerie d’Italia per controllare. Domani tocca alla sua.»
«Bravo ragazzo! Allora, dopo che avrai chiamato, fammi sapere, così non rischio di andarci a vuoto.»
commenta lei con sguardo bovino.
Il lettore di bestseller
Il mio amico Renato:
«Ieri sono andato al Carrefour a fare la spesa, e sugli scaffali dove c’è Moccia e Fabio Volo non ho visto il tuo libro. Perché?»
Io:
«Sei parente della signora Pina, per caso?»
Il lettore che ama il cinema
«Il tuo romanzo m’interessa molto, ma proprio non ho tempo per leggere. Quando ci faranno il film avvertimi, così lo scarico piratato e me lo guardo.»
Il lettore con problemi di vista
«Il tuo libro è scritto troppo piccolo. Se i caratteri fossero più grandi lo comprerei.»
Il lettore esperto d’arte
«La copertina del tuo libro non mi piace. Puoi farlo ristampare in azzurro?»
Il lettore amante delle ultime tecnologie
Il vicino di casa:
«No, non voglio comprare il tuo libro. Per caso c’è in e-book?»
Io:
«Perché, se te lo procurassi in edizione elettronica lo leggeresti?»
Lui, agitando le braccia come a volersi proteggere:
«No, che c’entra? Chiedevo così, per curiosità.»
Lo spettatore invasato
Al vertice della top ten si piazza, indiscutibilmente, il commento dello “spettatore invasato”. Costui, quasi sempre un parente acquisito di nome Pasquale, al termine della presentazione si avvicina con gli occhi accesi di chi è stato folgorato sulla Via di Damasco.
«Ho capito bene? Tu-hai-scritto-un-libro-?»
scandisce emozionato. Io in genere sorrido:
«Mi fa piacere che tu ci sia arrivato, visto che è solo un’ora che ne parlo.»
Lui prosegue senza ascoltarmi (il pervicace disinteresse verso qualunque input uditivo è una precipua caratteristica dello spettatore invasato):
«E’ una coincidenza incredibile! Lo sai che anch’io, una volta, ho letto un libro? Devo averlo ancora a casa, da qualche parte!»
«Ma pensa...»
faccio io, cercando con lo sguardo una via di fuga.
«Sarà sotto la gamba del tavolo. Domani lo cerco e te lo porto.»
Io:
«Ti ringrazio, ma perché mai dovresti portarmelo?»
Lui (sempre rifiutando di prestare attenzione alle mie obiezioni):
«Ora che ci penso, anche Tino, il mio commercialista, aveva comprato un libro, una volta. Credo fosse un inserto della Gazzetta dello Sport. Non ricordo il titolo, ma l’autore iniziava con la “G”. Facciamo una cosa: domani te li porto tutti e due. Contento?»
Io:
«Ti ripeto che sei molto gentile, ma davvero non saprei che farmene!»
Lui, ancora sprizzando entusiasmo da tutti i pori e soprattutto dalle orecchie, peraltro accessori penduli del tutto inutili:
«Che stranezze! Ti conosco da anni e non sapevo questa tua cosa dei libri. Allora siamo d’accordo. Domani mattina alle sette vengo da te con il libro mio e quello del commercialista. Naturalmente puoi tenerli quanto vuoi. Non c’è bisogno che mi ringrazi.»
- Sei uno scrittore? Raccontaci i peggiori commenti (o i più divertenti) che hai ricevuto al termine di una tua presentazione di un libro!
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: I peggiori commenti del pubblico al termine di una presentazione di un libro
Come postilla, voglio citare lo spettatore che è venuto da me l’altro giorno, al termine di una presentazione, porgendomi per l’autografo LE FOTOCOPIE del mio romanzo!
ho trovato molto divertente le sue "esperienze letterarie"
ho letto velocemente in ufficio con il sorriso in bocca.
grazie