I primi quattro anni
- Autore: Laura Ingalls Wilder
- Genere: Libri per ragazzi
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Gallucci
- Anno di pubblicazione: 2018
“I primi quattro anni” (Gallucci 2018, titolo originale The First Four Years, traduzione di Paola Mazzarelli) di Laura Elizabeth Ingalls Wilder (Pepin, 7 febbraio 1867- Mansfield, 10 febbraio 1957), era stato pubblicato postumo nel 1971. Questo è il settimo dei nove volumi della fortunata serie per ragazzi “Little House on the Prairie”, “La piccola casa nella prateria”, che l’autrice statunitense trasse dalle sue memorie e dalla quale nacque la celebre serie televisiva amata da generazioni in tutto il mondo, che la casa editrice romana sta pubblicando per la prima volta in lingua italiana.
“Fu così che Laura e Manly divennero marito e moglie, nella buona e nella cattiva sorte, nella ricchezza e nella povertà”. Laura e Almanzo si erano sposati, pronti ad affrontare una nuova vita insieme. Dopo la cerimonia in chiesa e il pranzo nuziale a casa di Pà e Mà, i novelli sposi erano risaliti sul calesse per dirigersi verso la loro nuova casa che si trovava al di là del paese. Era cominciato così il primo anno. Quel primo mattino da marito e moglie soffiava una brezza leggera e un fiotto di sole entrava dalla finestra orientata a est.
Era presto ma Almanzo era già uscito, perché era atteso dai vicini per aiutarli nella trebbiatura. Laura invece sarebbe rimasta sola in casa tutto il giorno. La aspettava una giornata di lavoro intenso, perché c’era tutta la casa da mettere in ordine. Ma prima di cominciare Laura si guardò attorno, soddisfatta e orgogliosa della sua nuova casa.
La stanza principale fungeva da cucina, salotto e sala da pranzo insieme, ma era così ben proporzionata e arredata in modo così funzionale che serviva perfettamente allo scopo. Sopra al tavolo pieghevole era stesa la vivace tovaglia a quadri bianchi e rossi di Mà con i resti della colazione. C’era la cucina economica che Almanzo aveva portato dalla sua vecchia abitazione, pentole e padelle appese al muro, il ripostiglio e la dispensa. Non mancavano naturalmente la cantina sotto la botola e la stanza da letto. “Una casetta tutta nuova e lustra, per lei e per Manly. Sì, pensò Laura, quella era casa loro”.
Sarebbero stati quelli giorni pieni, felici, da vivere con Almanzo, giorni che sarebbero diventati anni d’oro. Laura non aveva timore di lavorare duramente con quelle sue mani forti, anche se minute, e i polsi robusti. Il pomeriggio la giovane sposa avrebbe indossato un abito pulito per poi andare a sedersi nell’angolo del salotto, a cucire o a lavorare a maglia. In attesa del ritorno di Almanzo. La domenica Laura e Manly, diminutivo affettuoso di Almanzo, sarebbero andati a spasso in calesse e mentre i cavalli trottavano allegramente sulle strade della prateria i ragazzi avrebbero cantato le vecchie canzoni della scuola di canto.
Nell’Introduzione al testo Paola Mazzarelli precisa che se al lettore il libro appare diverso dai precedenti, ciò è dovuto al fatto che “I primi quattro anni” è un’opera postuma. Alla morte di Laura avvenuta a novant’anni, il manoscritto fu trovato tra le sue carte dall’unica figlia Rose e alla morte di Rose, un’affermata scrittrice e giornalista, passò al suo erede ed esecutore testamentario, Roger Lea MacBride, il quale lo dette alle stampe anni dopo, senza apportare modifiche al testo.
Non c’è dubbio che si tratta di un’opera incompiuta. O meglio, di un abbozzo, una sorta di brogliaccio, che Laura scrisse forse negli Anni Quaranta, probabilmente con l’intenzione di fermare sulla carta i fatti salienti dei suoi primi quattro anni di matrimonio, per poi trarne un volume sul modello dei precedenti.
Ma Laura Ingalls Wilder non scrisse mai questo libro. Dopo i fatti narrati in questo volume nella regione nota come The Ozarks, Almanzo costruì con le sue mani una bella casa colonica su un terreno che Laura aveva soprannominato Rocky Ridge Farm. La casa costruita per durare per sempre si trova a Mansfield, nel Missouri, dove si possono vedere ancora oggi l’edificio con il suo camino di pietra, i mobili costruiti da Almanzo, scomparso nel 1949 all’età di novantadue anni, e molti altri oggetti preziosi, come il violino di Pà, l’organo di Mary e la graziosa cassettina da cucito di Laura. Oggi Rocky Ridge Farm è un museo aperto al pubblico.
Dammi tre anni di tempo. Se in capo a tre anni non ce l’ho fatta, lascio perdere e mi metto a fare quello che vuoi. Te lo prometto. Fra tre anni vediamo come va e mi dirai se ti sta bene continuare quella vita o no.
I primi quattro anni. La casa nella prateria. Nuova ediz. (Vol. 7)
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: I primi quattro anni
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