I segreti di Sible Pelden
- Autore: Stella Gibbons
- Categoria: Narrativa Straniera
- Anno di pubblicazione: 2012
“È difficile creare un giardino noioso, ma il vecchio signor Wither ci era riuscito”
E’ l’ironico incipit de I segreti di Sible Pelden di Stella Gibbons (Astoria 2012), deliziosa commedia romantica scritta dall’autrice britannica nel 1938. È ambientato a Essex-Inghilterra sotto il regno di Giorgio VI, in una casa brutta e solenne denominata Le Aquile dove viveva la famiglia Wither che apparteneva alla middle class di Chesterbourne. Nella “Wither - tana” custodita da “due uccelli di gesso, di fattura non disprezzabile … appollaiati sulle due colonne d’ingresso del viale”, dimoravano il padrone e signore della magione che aveva una “scarsa propensione a spendere denari”, la remissiva consorte e le due figlie Madge e Tina che da un bel pezzo avevano superato l’età per convolare a nozze. Madge “aveva 39 anni ed era una donnona tutta vestita di tweed e dai lineamenti marcati, con i capelli alla maschietta e un colorito fresco ma insulso”. La sorella minore Tina per contrasto era una donnina esile, dal visetto sottile e sognatore, aveva 35 anni e nella sua “vita lunghissima e deprivata” sognava ancora passione, avventura, l’amore romantico capace di cambiare un’intera esistenza. L’ultima arrivata in casa Wither era la ventunenne Viola, grazioso bocciolo di rosa, che aveva sposato senza amarlo il pedante Theodore, figlio maggiore dei Wither da poco scomparso a causa di una polmonite. Viola, novella Cenerentola, sapeva benissimo che “i sogni son desideri di felicità” ma, a differenza della sua omonima, non si sarebbe accontentata di bramare la felicità impersonata dalla magnifica presenza dell’aitante industriale Victor Spring che viveva a Grassmere, dall’altra parte del piccolo bosco. Vederlo e amarlo era stato tutt’uno per Viola che voleva la favola, cioè essere chiesta in moglie dal Principe. Le tre giovani donne di casa Wither erano stanche di questo noioso status quo giacché “la parte peggiore della vita a Le Aquile era questo continuo desiderare che accadesse qualcosa”.
Nightingale Wood è un pungente e incantevole ritratto della borghesia provinciale inglese negli anni Trenta del XX Secolo divisa tra garden party, tea party, partite di tennis, interminabili passeggiate mentre le giovani in fiore erano alla ricerca del solito buon partito.
“Le ragazze di 19 anni si possono suddividere in due categorie: quelle che prevedono di sposarsi subito e quelle che temono che non si sposeranno mai”.
Così era accaduto a Viola quando era stata corteggiata da Teddy, lo avevo sposato “senza amarlo particolarmente”.
Una lettura molto piacevole e scorrevole di un testo redatto da un’acuta osservatrice, giornalista dell’Evening Standard, vincitrice nel 1934 del Prix Femina, divenuta nel ’50 membro della Royal Society of Literature. La Casa Editrice milanese Astoria dal 2010 pubblica più che altro letteratura femminile di autrici neglected, cioè trascurate come Stella Gibbons (La fattoria delle magre consolazioni nel 2010) che seppe ritrarre, come aveva fatto più di un secolo prima Miss Jane Austen, i sentimenti e i desideri della società inglese con ironia ed estrema finezza.
“Le pareva di aver atteso quel momento per tutta la vita”.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: I segreti di Sible Pelden
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