I sette peccati capitali e le sette virtù capitali di Giorgio Scerbanenco

Sette storie. E poi altre sette storie... Conosciamo tutti i sette peccati capitali e le sette virtù, giusto?
Diciamo sommariamente. Non sto qui a riassumerle per non sprecare spazio inutile e annoiarvi, vi voglio solo dire che qualcuno ha ben pensato di prendere tutto questo e snocciolare un racconto per ognuno di questi “argomenti”.
Fortunatamente quel qualcuno risponde al nome di Giorgio Scerbanenco, un nome che è già storia, la storia della cultura, che ci racconta tutto nel suo "I sette peccati capitali e le sette virtù capitali".

Storie frizzanti, tetre, semplici, ma non banali. Storie che esploderanno con la loro potenza narrativa in pochi istanti, storie che finiranno troppo presto.
Parole che descriveranno povera gente e non parlo necessariamente del conto in banca, storie agrodolci che fungeranno da specchio della società di qualche decennio fa, che ha così tante similitudini con la nostra, tecnologia a parte…
O forse la colpa non è di quest’ultima, magari la moda di trovare un colpevole comodo per giustificarci è ancora l’abitudine più diffusa, nascondersi dietro a un dito che non celerebbe una formica e che noi proviamo a usare per nascondere una montagna.

Un libro che parla del nostro passato e del nostro presente, forse già del nostro futuro, ma questo dipende da noi.
Storie da leggere per stare bene, per riflettere, per autocommiserarci, per reagire.
Storie che servono e che serviranno. Sempre.