I signori dell’acqua
- Autore: Francesco Teriaca
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2024
Autore di libri di successo, che spaziano dal romanzo storico (cfr. Je suis Ducrot, ed. Ex Libris, 2019) a gialli che hanno sullo sfondo la sua terra natia, tra cui si ricorda in ultimo Delitto alla Gurfa, 2023, adesso eccolo in libreria Francesco Teriaca con quest’ultima opera che si avvale della prestigiosa prefazione del prof. Leoluca Orlando. Una postfazione a firma dello stesso autore significa in ultimo i contenuti e gli intenti della sua opera letteraria.
Ma invero è un’opera, quest’ultima di Teriaca, di non facile classificazione e di disuguale livello di lettura. È senz’altro un romanzo ma molto vicino alla realtà di fatti e personaggi che si sono avvicendati sul palcoscenico della storia di una città e di un territorio quale quello siciliano. D’altronde è proprio nella finzione letteraria che sovente si manifesta la verità.
Significativo il titolo che rinvia ai contenuti del romanzo, che è una costruzione letteraria inserita temporalmente all’alba degli anni Ottanta con personaggi denominati con fantasia ma a tratti ben riconoscibili e come dice Leoluca Orlando nella prefazione è:
“… un saggio ed un monito per il presente e il futuro di una città che si è conquistata la libertà dalla paura e il diritto di non essere considerata irredimibilmente condannata alla vergogna”
È una storia che Palermo ha conosciuto, una storia di appalti, a partire da quello dell’acqua, di cui al titolo, ma insieme vicende di imbrogli e di politica di basso profilo che la città ha vissuto.
Un romanzo che si può leggere come un giallo, una mistery story per i suoi intrecci, i meccanismi propri di questo genere ma che veicola, tramette un messaggio. Il cosiddetto “giallo” per antonomasia, ha d’altra parte di diritto tra i suoi fini primari proprio la ricerca della verità, uno strumento, un meccanismo, che ben si racchiude in un’indagine che appare nel libro procedere come un film con una lettura storica, sociologica politica degli avvenimenti descritti.
La vicenda narrata parte dai primi anni Ottanta, poiché quello secondo l’autore è l’inizio di quelli che saranno i prodromi per un cambiamento epocale e il fatto che la vicenda narrata inizi con l’appalto dell’acquedotto è sintomatico.
A partire da allora, tutti i politici collusi di turno sono caduti rovinosamente; è stato l’inizio, un momento di non ritorno per cui si è innescato un meccanismo di indagine, di ricerca, da parte dei giudici che hanno messo l’accento su quanto è avvenuto per l’acquedotto e quanto successo dopo.
È un romanzo, riferisce l’autore, che trae spunto da alcune fonti giornalistiche come pure giudiziarie ed anche fonti orali che sono sovente le più veritiere.
Attraverso le indagini si perviene a una verità che non è quella processuale che avverrà dopo, ma che la anticipa. Un fil rouge che inizia dagli Ottanta si connetterà poi con gli eventi degli anni a seguire con un progressivo addivenire di fatti e circostanze. È difficile individuare nel “romanzo”, un protagonista ma un personaggio di rilievo nel racconto è un giovane di nome Fabris, un ragioniere che lavora nella ditta che vince l’appalto ma è come un agnello nella tana dei lupi. E un altro personaggio che fa invece da contraltare è il maresciallo Albanese, un investigatore meticoloso.
Quando ci si inoltra nella lettura, pagina dopo pagina, ecco che si avverte la sensazione di ripercorrere vicende, storie e avvenimenti reali. Un libro da leggere in quanto di straordinaria importanza come punto di riferimento per la narrazione di quanto poi si sarebbe scoperto e sarebbe successo.
Resta ancora oggi una forte mancanza di verità storica pur rimanendo soddisfatti dagli esiti processuali e dalla sopravvenuta acquisizione delle verità giudiziarie.
Ci si immerge in una realtà e in una atmosfera che è quella incalzante e cruenta degli avvenimenti degli anni Ottanta con l’omicidio del Presidente della Regione Siciliana Piersanti Mattarella a cui segue il periodo del risveglio, della “Primavera di Palermo”. Con uno stile fluido e coinvolgente, con dialoghi serrati a volte anche ironici, inframmezzati anche da espressioni dialettali, ecco che l’autore rievoca il senso di angoscia e di oppressione che avvolgeva ogni comportamento.
Dominava un clima di paura, di soggezione in cui i personaggi agiscono come in un clima epico di lotta tra opposte fazioni in un eterno contrasto tra il bene e il male ma:
“Le forze del male non prevarranno”.
Un libro ben costruito da un punto di vista della narrazione e della descrizione ed esemplificazione dei personaggi nei diversi ruoli di sodali e antagonisti in un narrato di eroi solitari personificato da persone che hanno imbastito una lotta senza clamore e protagonismo, senza volere scendere a compromessi, accanto a storie di gente spregiudicata che non vuole ostacoli ai suoi disegni criminosi. Viene altresì riportata senza remore, in alcune pagine, la ferocia della Mafia, pur senza sottolineare particolari crudi o macabri e rappresentando come non vi è mai stata una Mafia buona ed una cattiva. Un’epopea, un’esaltazione, mai veritiera e non aderente alla realtà dei diversi luoghi e tempi.
Si descrive il passaggio dalla cosiddetta vecchia Mafia alla nuova, a partire dai Corleonesi e leggendo il libro si fa un’esperienza di piena conoscenza dei diversi gradi e livelli di corruzione e di collusione con la Mafia.
Dall’operaio sino a giungere alle “menti raffinatissime” citate dal giudice Giovanni Falcone, la mafia dei “colletti bianchi”, quella dei professionisti, politici e faccendieri come pure la “Borghesia mafiosa” citando Umberto Santino.
È un lavoro che offre delle chiavi di lettura importanti per comprendere eventi che sono il risultato di lotte sofferte affinché risorse essenziali per la comunità, quali l’acqua, rimanessero pubbliche.
Una vita comune, un quotidiano normale di comportamenti apparentemente ordinari sono descritti nelle pagine di questo libro riferiti a persone che non combattendo quello stato di cose, hanno fatto sì che tutto rimanesse immutato. Ma qualcuno osa opporsi e da lotta individuale diviene progressivamente una lotta di popolo.
Un libro che avrà un seguito nella narrazione e nella realtà dei fatti e dei personaggi rappresentati, espressione della verità storica di un palese intreccio tra mafia, politica e affari, i cui contorni ancora oggi appaiono non definirsi.
I signori dell'acqua
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: I signori dell’acqua
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