I sogni muoiono prima di Harold Robbins

Non sai mai chi hai davanti, è proprio vero, ma per fortuna i libri ci aiutano a ricordarlo. Come nel caso di I sogni muoiono prima di Harold Robbins (Sonzogno, 1980, traduzione di Tilde Arcelli Riva).

America, seconda metà del secolo scorso.
Bello, intraprendente e con due occhi azzurri che scioglierebbero un iceberg.
Gareth ha tutto ciò che occorre per avere successo, eppure vive grazie al sussidio.
Un sussidio che in realtà è già “prenotato” da gente alla quale ha chiesto soldi in prestito. Gente non proprio trasparente, se capite cosa intendo.
Poi, un giorno, suo zio John gli affida la direzione di un giornale pubblicitario.
Si aspetta che il nipote ne faccia un successo? No, gli serve solo come facciata per ripulire del denaro.
Tutto qui, dunque?
No, perché Gareth non si limiterà a fare il compitino ma porterà le sue idee in quell’impresa che doveva essere fallimentare fin dall’inizio.
E il sesso, si sa, è il pepe migliore che si conosca.
Un pepe che farà parlare di sé e non tutti potrebbero essere felici delle pensate del nostro protagonista.
Che si batterà con le unghie e con i denti fino a fondare un vero e proprio impero.
Un castello di carta meraviglioso ma, si sa, basta un soffio di vento un po’ più potente del solito e tutto crolla…

Harold Robbins ci parla di uomo misero che però, quando trova l’occasione giusta, riuscirà a cambiare le carte in tavola.
E non importa quali mezzi userà, una volta che l’hai messo in moto lui non si fermerà fin quando non otterrà il risultato voluto. Oppure morirà.
Pagine popolate da personaggi incredibilmente dettagliati, quasi un film anni settanta proiettato su carta che ci imprigionerà e ci stregherà. Magari non in quest’ordine.
Uno scenario lontano anni dal nostro mondo iper-tecnologico, ma che non faticheremo a vedere attorno a noi.
Aggiungiamo dialoghi nudi e crudi ed ecco che abbiamo il quadro completo della situazione.
Un quadro da sogno. O da incubo?
Un libro dedicato a chi ama questo geniale autore e a chi apprezza le trame ben congegnate.
Insomma una storia adatta a tutti che, personalmente, ho divorato in un pomeriggio.
E scommetto che a voi capiterà la stessa cosa.