I sotterranei di Notre Dame
- Autore: Barbara Frale
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Newton Compton
- Anno di pubblicazione: 2018
È il primo anno del XIV secolo, due giganti della storia si fronteggiano, il re di Francia Filippo il Bello e sua santità Bonifacio VIII. Firenze, schiacciata in mezzo, rischia di fare una gran misera fine. È guerra fredda, settecento anni fa, sullo sfondo di una narrazione sviluppata con competenza storica da Barbara Frale, specialista in storia templare, autrice di saggi scientifici e romanzi, che si cimenta questa volta in un thriller d’antàn, “I sotterranei di Notre-Dame”. Newton Compton l’ha pubblicato a gennaio 2018, nella poderosa versione delle sue edizioni cartacee (pp. 324 pagine, euro 7,43 mentre il formato eBook è accessibile a 2,99 euro).
I sotterranei del titolo sono un labirinto di cunicoli sotto la cattedrale di Nostra Signora, una serie di strette gallerie scavate non si sa per quale scopo dagli stessi costruttori del grande tempio cristiano sull’Ile de la Citè, a Parigi. È certo che laggiù sono custodite conoscenze che la Chiesa considera spregevoli. Quegli antri sono l’habitat di Arnaldo da Villanova, detto il Catalano, un mago di enorme potere e capacità. Gli arabi lo chiamano
“colui che ha ricevuto la luce”.
L’anziano guaritore è però fuggito, perché sottoposto a giudizio per sacrilegio. Scampando alla prigione, alla tortura e alla pena capitale, ha trovato ospitalità a Roma, presso il pontefice, il più fiero avversario del sovrano di Francia. Ma ora Filippo IV ha bisogno delle capacità del vecchio, è il solo in grado di curare il figliolo Roberto, affetto da un male che respinge ogni rimedio.
Il re mette in movimento una catena di poteri e di uomini per riavere con sé il Catalano. È gente di tutte risme: prelati, diplomatici, guerrieri, criminali. Ogni cosa va tentata per salvare il principe e la Francia da un terribile destino, si dicono l’uno all’altro, scambiandosi la delicata consegna di ricondurre sulla Senna il geniale medico, con le buone o con le cattive.
In effetti, oltre al cuore debole del principino di pochi anni, il territorio francese è scosso da una tensione sanitaria e politica, per così dire. Un morbo sconosciuto si è manifestato a Tolosa e la popolazione se la prende con i soliti bersagli: gli eretici che rinnegano la Chiesa di Cristo e gli ebrei, che lo hanno giustiziato. Ma c’è un vescovo, a Pamiers, che aizza i fedeli contro re Filippo e considera l’epidemia una punizione divina inflitta da Dio al popolo di un sovrano che osa trascurare i saggi consigli del Santo Padre Bonifacio.
Un sinistro presagio è emerso dai verbali dell’interrogatorio del mago sacrilego: dai sotterranei di Notre-Dame l’Anticristo invaderà la terra.
Il cardinale francese d’Acquasparta raggiunge Roma, incaricato di rapire il Catalano, tanto entrato nelle grazie del pontefice da avere ottenuto ospitalità in uno studio ben presidiato nei Giardini Vaticani.
È in atto tra Francia e Santa Sede uno stato di guerra non dichiarata e Bonifacio sospetta dell’inviato del re. Mette a disposizione del cardinale il nipote Crescenzio Caetani, colto ventenne dallo sguardo sveglio e gli occhi nerissimi come i capelli, giovane e bravo medico nonostante l’età verde. L’incarico è servire, ascoltare, riferire direttamente allo zio papa.
Fortuna per i lettori vuole che buon amico di Crescenzio sia un fiorentino, Durante di Alaghiero Alaghieri, detto Dante, devoto alla Repubblica, guelfo di parte bianca, stimato poeta e uomo di grande ingegno.
Ha stretto amicizia con i Caetani in occasione del soggiorno a Roma, l’anno precedente, per il Giubileo. È tornato nell’Urbe per ragioni di studio, dietro cui nasconde un incarico segreto di fiducia affidatogli dalla Signoria di Firenze.
I fratelli Caetani – oltre a Crescenzio ci sono il primogenito Francesco e Maddalena, deliziosa giovinetta – stimano Dante come persona fidatissima, conquistati dalla sua straordinaria cultura. Questi, per parte sua, è sorpreso dai poteri che vengono attribuiti al Catalano: davvero quel vecchio può realizzare un antidoto capace di scongiurare una pandemia?
Anche Crescenzio, che ha studiato medicina nella prestigiosa università di Salerno, comincia a indagare, esaminando direttamente i malati ricoverati in ospizi e sanatori. Da quando l’Acquasparta ha raccontato dell’epidemia in Francia, vuole avere qualche possibilità di scovare una cura, anche senza coinvolgere il Catalano, che non rivela nulla nemmeno al papa.
Ma l’anziano sapiente è davvero alla ricerca di un farmaco contro il morbo terribile che minaccia il regno di Filippo il Bello? Non gli sfugge che non esistono rimedi contro la pestilenza che anime sedotte dal demonio stanno diffondendo ad arte, usando il sangue di uomini infetti.
Un romanzo sorprendente, di facile lettura, che spazia nella storia di quel primo 1300 e nello spazio di un’Europa nervosa. Una bella scoperta questa studiosa e scrittrice viterbese, abile nel maneggiare tanto la storia quanto i caratteri di colossi delle cronache medievali. Il risultato è narrativa di pregio.
I sotterranei di Notre-Dame
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