I veri credenti
- Autore: Joseph O’ Connor
- Genere: Raccolte di racconti
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Guanda
- Anno di pubblicazione: 2004
“Quella fu la notte che Dio morì nella mia vita. Mi trovavo in un mondo nuovo nel quale era penetrata la morte, un mondo in cui la morte era una possibilità e un fatto che - nella frazione di un secondo - aveva cambiato il mio modo di vedere le cose, come di solito avviene nei momenti più importanti della nostra vita, senza che uno se ne accorga”.
“I veri credenti”, ma chi saranno? I giovani soldati inglesi tra le strade di Belfast o i giovani cattolici irlandesi come Eddie con nelle orecchie la musica punk; padre Flanagan che dopo aver imprecato chiede perdono per i suoi peccati o l’anziana Agnes, che pulisce la propria casa con l’acqua benedetta della Santa Messa per scacciare via il diavolo?
Il libro di Joseph O’Connor, pubblicato nel 1991, è una raccolta di racconti tra Dublino, Belfast e Londra, con protagonisti gli irlandesi e la loro storia. Inflazione, disoccupazione, coprifuoco e le macerie di un conflitto silenzioso dal 1922. Nessuno di loro riuscirà a comprendere una guerra che abbia a che fare con la religione.
Ben scritto, come tutta la narrativa del nostro autore, “I veri credenti” è uno sguardo lucido e profondo su una generazione di quel tempo, in fuga dalla guerra e dalla miseria.
Guerra civile, religione, alcool, i temi sembrano essere quelli che James Joyce aveva magnificamente descritto nelle sue opere. Dopo un secolo le speranze e l’illusione che qualcosa sia cambiato rimaneva ancora sfuggente. Il boom economico degli anni Novanta è ancora lontano, così come la fine del conflitto, the Troubles. L’Irlanda è sempre al centro della trama del libro: quella del Nord, regione lacerata da una guerra dalle mille sfaccettature, dai nazionalismi alle appartenenze religiose; quella del Sud, bigotta e cattolicissima, martoriata dalla miseria e segnata dalla fuga verso altri paesi.
Nel primo racconto incontriamo Eddie Virago, musicista rock e “primo punk di Dublino”, protagonista qualche anno più tardi del romanzo “Cowboys e indians”. Con la nuca rasata e la frangia di capelli fino sugli occhi, affabile, sicuro, cinico e un po’ bastardo, ama ascoltare i Doors, parlare di sesso e vuole realizzare i suoi sogni andando via da Dublino. Lascia il Trinity Collage e scappa in Gran Bretagna. Diverrà a suo dire un esule, comprendendo bene come si era sentito Sam Beckett lontano dalla sua terra. Come tanti altri giovani sognava Londra, illuminata con la cupola di Saint Paul che brilla con le sue mille luci gialle, a disegnare un enorme cappello sulla città. Lo ritroveremo dietro un banco degli hamburger di Enston Station.
Le stesse vicissitudini le vivrà Marion, amica di Eddie, impegnata con i collettivi politici e con le manifestazioni sull’aborto. Tentativi generazionali per un cambiamento che tarderà ad arrivare, convinti
“che gli irlandesi prendevano ordini direttamente dalla Chiesa Cattolica”.
Ray Priest ha invece quarant’anni, è sposato e mentre la moglie dorme, esce di casa. Girando le chiavi dell’auto, ingranando la marcia, sogna un posto lontano dal suo matrimonio. Quella notte prese a diluviare. Raffiche di vento e il buio pesto lo trascineranno in un’avventura drammatica nelle campagne di Cork. Scambiato per un uomo dell’IRA evaso dalla prigione di Portlaoise insieme ad un stupratore, la sua fuga dalla realtà durerà poche ore.
Uno dei racconti più delicati ed emozionanti è, infine, la storia del volontario Danny Sullivan, in giro tra i vicoli di Belfast, una città piena di segreti, con i murales colorati non ancora coperti dall’esercito con la pittura bianca e con i lampioni sui quali sventolano bandiere nere logore in ricordo degli scioperi della fame del 1981. Danny era un ragazzo che piaceva a tutte le signore, soprattutto alle anziane. In lui è ancora vivo il ricordo di quando, bambino, mentre stava leggendo un fumetto, vide portar via il padre. Venne assassinato con una pallottola di gomma e sulla sua bara, il giorno dei funerali al grido di terrorista bastardo, vennero lanciate pietre. Pur sapendo che la prima regola nel Movimento è di non compromettersi e che nessuno sarà mai al corrente di cosa faccia l’altro per tutelare se stessi e gli altri, è segretamente innamorato del soldato semplice inglese della Royal London, Henry Woods, in missione a Belfast. Dal primo giorno che si erano visti, sapevano entrambi di essere fatti l’uno per l’altro.
“Avevano un linguaggio da amanti fatto di sospiri, muti consensi, inviti silenziosi”.
In quell’inverno del 1988 ne avevano abbastanza di camminare per strada temendo di finire ammazzati, ne avevano abbastanza di pensare che ogni faccia poteva essere quella del proprio assassino, o di quale delle due fazioni li avrebbe uccisi.
“Un’Irlanda non libera non sarà mai in pace”.
Si ameranno nonostante le divisioni di religione, di nazionalità e insieme, anche se nessuno dei due era credente, andranno incontro alla morte.
I veri credenti
Amazon.it: 4,00 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: I veri credenti
Lascia il tuo commento