Il calice svelato nell’ultima cena di Leonardo. Appunti di un insolito viaggio
- Autore: Gabriele Montera
Una scoperta eccezionale nella quotidianità di un professionista cosentino. La visita a Santa Maria delle Grazie durante un breve soggiorno milanese segnerà la sua vita.
Il Cenacolo di Leonardo diverrà linfa per approfondimenti importanti.
Il Calice, il Sacro Graal, gli appare e prende forma, materializzandosi dall’architettura dell’affresco. E da quel particolare, l’evolversi di nuove congetture, di ricerche approfondite in vari campi del sapere.
A volte, ma con maggior frequenza di quanto si pensi, il sottotitolo di un’opera letteraria parla più del titolo stesso; ed è quanto, a mio avviso, avviene in questo caso.
Il calice, nel suo svelarsi, è l’immagine concreta di una consapevolezza di sé che prende corpo man mano, a volte “inconsapevolmente”, nel senso che la ragione non sempre se ne avvede appieno, ma che lo spirito avverte potente.
Ed è a questo punto che inizia il “viaggio”, “insolito” in quanto interiore.
L’evento esterno, importante, grandioso, è solo il punto di avvio di mutamenti interiori che ne scatenano altri, più tangibili forse, ma non meno significativi.
Lo sguardo stanco si posa inconscio su un’immagine collocata temporaneamente ai piedi di una libreria, e ne è catturato, indelebilmente rapito in un viaggio nello spazio e nel tempo, in una dimensione in cui arte, storia, religione, filosofia, fisica e arcano si mescolano.
Una frenesia si impossessa del corpo e della ment … un’occhiata d’insieme, poi più ravvicinata, la ricerca della giusta luce, l’inclinazione dello sguardo, o dell’oggetto indagato, lo scrutare, a volte convulso, fra macchie e chiaroscuri, il perdersi nella trama dello sfondo e il riemergere in un nuovo dettaglio.
E’ facile poter descrivere il processo, poiché diventa esperienza personale vissuta dal lettore, che viene trascinato da ogni nuovo indizio descritto dall’autore e contemporaneamente dai rinnovati stimoli che la sua mente crea nell’indagine minuziosa delle immagini e nella ricerca spasmodica di nuovi elementi.
Ed ecco che, sopra il calice svelato, prende corpo un volto emaciato ed inconfondibile, dai lineamenti sofferti che, pur nel loro sfumarsi nelle macchie dell’intonaco, trasmettono forza magnetica.
Suggestioni? Intuizioni? Scoperte?
Non è la meta che conta, ma il percorso che ci conduce.
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