Stai cercando libri classici da regalare a Natale? Da poco in libreria due nuove edizioni per due capolavori da mettere sotto l’albero: Shirley (Fazi 2015, traduzione di Fedora Dei) di Charlotte Brontë (Thornton, 21 aprile 1816 - Haworth, 31 marzo 1855) e Nel bosco (Fazi 2015, titolo originale The Woodlanders, traduzione di Stefano Tummolini) di Thomas Hardy (Upper Bockhampton, 2 giugno 1840 - Dorchester, 11 gennaio 1928).
Shirley
“La fabbrica è la mia rocca” aveva esclamato Robert Moore, proprietario di un’azienda tessile nel Nord dell’Inghilterra.
“Mi basta che telai meccanici e garzatrici siano al sicuro, dentro le mura della mia fabbrica. Quando saranno installate, quelle mie nuove macchine, sfido qualsiasi sabotatore a metterci su le mani. Che vengano! Se ne accorgeranno”.
Anche in quel distretto dello Yorkshire nei primi anni del XIX Secolo iniziava a manifestarsi il movimento di protesta operaio chiamato “luddismo”, sviluppatosi all’inizio dell’Ottocento in Inghilterra, caratterizzato dal sabotaggio della produzione industriale. Infatti, macchinari come il telaio meccanico, introdotti durante la rivoluzione industriale, erano considerati una minaccia per i lavoratori salariati, perché causa di bassi stipendi e disoccupazione. Il dinamico Mr Moore in tal modo vedeva frustrati i suoi programmi, apparentemente uomo ricco e di successo, in verità l’industriale aveva il magazzino pieno di stoffe invendute fino al soffitto. La causa di ciò era da ricercarsi nel Blocco Continentale, cioè il divieto, emanato da Napoleone Bonaparte nel 1806 di attracco in qualsiasi porto nei paesi soggetti al dominio francese, alle navi battenti bandiera inglese. Ciò aveva provocato da parte inglese, il controblocco, cioè la proibizione a tutte le potenze neutrali di perseverare nel commercio con la Francia
“Il mercato buono era l’America, ma il controblocco lo ha tagliato fuori del tutto”.
In questa situazione poteva mai Robert Gérald Moore pensare al matrimonio, “mettere su famiglia”? “Oh, que le diable emporte!”. Eppure Mr Moore poteva scegliere tra due donne speculari tra loro: sua cugina, la dolce ma povera Caroline Helston e l’ereditiera Shirley Keeldar dalla forte personalità.
Pubblicato nel 1849 dalla maggiore delle sorelle Brontë con lo pseudonimo di Currer Bell, Shirley è un romanzo sociale meno noto dell’autrice che parla di lotte operaie, guerre napoleoniche e sentimentali, arricchito da profonde riflessioni sul ruolo della donna.
Nel bosco
“... In autunno il tappeto di foglie si fa così fitto da seppellire tutto il sentiero”. Il posto è solitario e quando comincia a far buio “ritornano alla mente del vagabondo gli allegri convogli che un tempo sfilavano a frotte lungo quella strada, i piedi coperti di piaghe che l’hanno percorsa, e le lacrime che l’hanno bagnata”.
È la natura, la folta vegetazione che si staglia nitida facendo da rigogliosa cornice al villaggio di Little Hintock, la vera protagonista del romanzo dello scrittore e poeta britannico. Nella Prefazione del testo Hardy precisa che
“la regione visibile dalle alture che si stagliano intorno al paesino qui descritto, che risponde al nome di Little Hintock, deve essere considerata alla stessa stregua di qualsiasi paesaggio analogo situato a ovest dell’Inghilterra, o in qualsiasi altra zona del Regno Unito”.
È qui che si muovono i personaggi principali del libro, Giles Winterbone e Grace Melbury promessi sposi anche se è l’amore che compenserà la mancanza di denaro di Giles, il quale “è pronto a baciarle la terra sotto i piedi”. Ma Grace preferisce una nuova vita, proiettata verso quella “pazza folla” che la porta via dal bosco e dal suo innamorato, facendo un matrimonio d’interesse che non la renderà felice. Giles invece resterà sempre fedele a quel sentimento, profondo come le radici di quegli alberi che osservano con compassione la sorte dei poveri mortali.
Pubblicato per la prima volta integralmente in tre volumi nel marzo del 1887, The Woodlanders, affrontando il tema dei conflitti all’interno del matrimonio, pone l’uno di fronte all’altro due distinti e contrari modelli di vita: l’esistenza semplice e laboriosa dei boscaioli, fatta di cose concrete e quella artificiale e raffinata degli aristocratici. È facile intuire per chi parteggia il realista Hardy, autore finissimo e sempre attuale.
“Nessuna casetta nel bosco, se i cuori sono male assortiti, ha il tetto di legno sì tosto da reggere ai venti impazziti”.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Idee regalo 2015: due libri classici da regalare a Natale
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