Il Comitato di Liberazione Nazionale in Sicilia
- Autore: Anna Maria Cittadini Ciprì
- Genere: Romanzi e saggi storici
Sulla base di documentazione inedita, l’autrice ha ricostruito l’attività sino ad adesso quasi sconosciuta dei Comitati di Liberazione in Sicilia. All’indomani della Liberazione, prese vigore e concretezza quel movimento di opinione, seppure di carattere elitario, che prima aveva operato nella clandestinità, manifestando la sua opposizione al regime fascista, un microcosmo di quella che negli anni a venire sarebbe stata la scena politica italiana. I problemi immediati furono di natura pratica (alimentazione, approvvigionamenti, abbigliamento, alloggi, carovita, occupazione, etc..) ma nelle proposte per la loro soluzione è già possibile scorgere quei contrasti che successivamente caratterizzarono la vita dei Partiti. Nel C.L.N. confluirono i sei Partiti dell’Esarchia (Partito Comunista, Partito Socialista, Partito d’Azione, Democrazia Cristiana, Partito Liberale e Partito Democratico del lavoro) che, pur nella diversità degli intenti e delle ideologie, si ritrovarono d’accordo su alcuni punti fondamentali quali la solidarietà nei confronti del movimento di liberazione nazionale, la tutela degli interessi primari della popolazione, il controllo permanente del retto funzionamento dei pubblici servizi e la lotta al separatismo. Quest’ultima, in ispecie, rappresentò a parere dell’autrice un valido fattore di coesione all’interno del C.L.N. sulla base della comune lotta contro quell’isolamento nel quale credevano non pochi strati della popolazione. Il dibattito restò vivo anche dopo, per poi sfociare nel concetto di Autonomia Regionale che costituì la concretizzazione di quelle tendenze separatiste in cui si manifestava lo stato di insoddisfazione costante nei riguardi del Governo centrale. Dopo lo sbarco alleato il compito più pressante assunto dal C.L.N. fu rappresentato dall’opera di epurazione che ebbe però scarsi risultati pratici. L’Autrice ha infatti constatato come confluiva nel C.L.N. una grande quantità di corrispondenza che lamentava la mancata “defascistizzazione” delle cariche pubbliche. L’unità dei partiti aderenti al Comitato si sgretolò gradualmente con il superamento di quella problematica e di quei bisogni tipici del particolare momento storico, mentre nasceva quell’esigenza di progettare una strategia politica a lungo termine che portò i partiti a differenziarsi sia sul piano ideologico, sia sul piano della prassi politica. Anna Maria Cittadini Ciprì ha posto la sua attenzione in particolare sui verbali e sugli ordini del giorno del C.L.N. provinciale e di quello regionale, raccogliendone in copia, i più significativi. La struttura organizzativa del C.L.N. era difatti ordinata gerarchicamente. Dal C.L.N. di Palermo, legato da rapporti con il C.L.N.A.I. (Comitato di liberazione nazionale dell’alta Italia), si dipartivano i vari C.L.N. comunali, essendo quello. di Palermo il centro propulsore dell’attività ciellenistica della Sicilia.
Anna Maria Cittadini Ciprì ha compiuto le sue ricerche sul materiale documentario appartenente al fondo archivistico denominato “Comitato di liberazione nazionale” , originariamente raccolto in sei buste con la dicitura C.L.N. 1943-1947 e conservato presso l’Archivio di Stato di Palermo, inventariato ed ordinato dallo scrivente co, di cui copia si trova anche presso la Facoltà di Storia moderna e contemporanea dell’Università di Palermo, l’Autrice ha così potuto mettere alla luce, attraverso una pertinente analisi dei documenti più significanti, quel nuovo orientamento di idee che si venne a creare all’indomani della Liberazione, dando in tal modo ai lettori una immagine di una Sicilia diversa, aperta alle nuove correnti di pensiero e desiderosa di rinnovare il suo tessuto culturale.
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Il Comitato di Liberazione Nazionale in Sicilia
Lascia il tuo commento