HarperCollins edita Il Dio dei nostri padri (2024 pp. 336, 19,50 euro) di Aldo Cazzullo, nato ad Alba nel 1966, che racconta Il grande romanzo della Bibbia, come recita il sottotitolo del testo.
L’autore, che da trentacinque anni racconta i principali eventi italiani e internazionali, prima sulla Stampa e poi sul Corriere della Sera di cui ora è vicedirettore e responsabile dell’angolo delle Lettere, nelle pagine di questo testo descrive in stile divulgativo e accattivante la più grande storia mai raccontata: la Bibbia, uno dei volumi più venduti e più letti al mondo.
Farò entrare in voi il mio spirito e rivivrete; saprete che io sono il Signore. L’ho detto, e lo farò.
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Perché scrivere un libro sulla Bibbia? Semplice la risposta.
Quelle dei nostri nonni e dei nostri genitori sono state le ultime generazioni convinte di vivere sotto l’occhio di Dio e di dover rispondere a Lui delle proprie azioni. Quella dei baby boomers è stata la prima generazione di agnostici, che sapeva di non sapere. Poi sono venute generazioni che non hanno coltivato neppure i dubbi, che neanche si sono poste il problema. Al tempo di Internet, del resto, passato e futuro non esistono, chiedersi da dove veniamo e dove andiamo non si usa più.
Anche per questo oggi non si legge più la Bibbia. Lo stesso autore confessa di avere avuto della Bibbia una memoria lontana, legata alle letture d’infanzia e alla passione per la pittura. Infatti, la Bibbia ha ispirato i più grandi artisti che l’umanità abbia mai avuto, dai mosaicisti di San Marco a Guttuso, da Giotto a Chagall, citando anche Raffaello e Michelangelo.
Un evento personale e doloroso ha fatto riscoprire a Cazzullo la Bibbia, la sua importanza spirituale e la sua valenza religiosa. Soprattutto la Bibbia è apparsa al giornalista e scrittore piemontese un capolavoro letterario, una grande storia, un formidabile romanzo. Con un solo, vero, grande protagonista: Dio.
È sempre Dio che crea, decide, parla, agisce. Gli uomini, anche i più grandi, anche Abramo, Noè, Mosè, Davide, ruotano attorno a Lui, esistono perché esiste Lui. Se lo seguono prosperano, se lo ignorano muoiono.
La Bibbia è l’autobiografia di Dio.
Per questo, molti hanno pensato che sia stata scritta, o almeno ispirata, da Lui. La Bibbia, ovvero il romanzo della grande vicenda degli uomini vissuti sotto lo sguardo di Dio, da Adamo fino ai nostri padri. Non è solo la vicenda del popolo ebraico; è l’infanzia dell’uomo. Il tempo in cui il mondo era giovane, in cui Dio ci parlava e chi voleva poteva ascoltarlo. E quando Dio si manifesta, si presenta così:
Io sono il Dio dei tuoi padri.
Anche per chi vive o crede di vivere in un mondo senza Dio, il Libro suona familiare giacché la Bibbia, al pari di ogni grande opera, parla di tutti, donne e uomini, credenti, atei e agnostici.
E leggerla, o ripercorrerne le vicende come stiamo per fare, non è solo un’avventura spirituale. È un godimento dell’anima e della mente.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: “Il Dio dei nostri padri”: Aldo Cazzullo racconta il grande romanzo della Bibbia
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Leggere la Bibbia è un lavoro estremamente complesso, soprattutto per i non addetti ai lavori, scoraggia l’enorme quantità di pagine e il linguaggio difficile da interpretare. Come già ebbe a dire Galileo Galilei, : "la bibbia si rivolgeva ad un popolo rozzo e incolto che non poteva metterne in discussione le affermazioni". Oggi abbiamo molti strumenti in più per comprenderla nel suo linguaggio metaforico e pieno di simboli. Sarebbe bello riscoprire l’enorme portata del messaggio che vuole veicolare; è un messaggio universale, che parla a tutti indistintamente e che ci invita a prendere seriamente in considerazione la chiamata che Dio rivolge ancora a ciascuno di noi...Oggi più che mai abbiamo assolutamente bisogno di qualcuno che ci aiuti ad interpretarla, per riscoprire le nostre radici in un mondo dove ciò che conta è solo apparire e si è perso di vista l’Essenziale. Leggerò senz’altro questo libro e grazie per l’ardua scelta di una forma non divulgativa ma comunque accessibile che incoraggia ad una lettura non superficiale.