Il Gruppo
- Autore: Mary McCarthy
- Categoria: Narrativa Straniera
"Avevano tutte intenzione di lavorare il prossimo autunno, anche come volontarie se fosse stato necessario."
“Geniale ma morbosa” è l’etichetta che rimarrà appiccicata a Mary McCarthy per sempre. Eppure lei, giornalista, scrittrice, critico teatrale, attrice, protagonista dei circoli culturali americani è stata una donna brillante, sicuramente combattiva e anticonformista per l’età in cui visse. Avida lettrice sin da piccola di scrittori russi in primis Tolstoj, non ebbe un’infanzia felice, rimasta orfana, crebbe insieme ai fratelli dagli zii paterni cattolici-puritani, finché il nonno non la liberò prendendola con sé.
Studentessa, viaggiatrice, sostenitrice del PC americano e delle idee di Trosky, dissidente su molte linee, Mary McCarthy continuerà a battagliare per tutta la sua vita: in prima fila negli anni ’70 per le dimissioni di Richard Nixon dopo il caso Watergate e contro Lilliam Hellman. Uno dei suoi romanzi, da poco riedito da Einaudi, è “Il Gruppo”, costituito da otto storie, una per ogni ragazza fresca di laurea in un’America degli anni 30.
Il romanzo segue le vicende personali, familiari, lavorative, di ognuna di queste ragazze e attraverso loro la storia dell’America di Roosevelt e del New Deal. In ognuna di queste ragazze, infatti, l’autrice racconta non solo il prototipo della donna americana dell’upper class con le sue convenzioni, contraddizioni, rivendicazioni e prime scoperte sessuali ma anche tutte le sue personali nevrosi.
La prima storia è quella di Kay Strong, leader del gruppo, che sposa in maniera del tutto non convenzionale un attore. Il gruppo composto da Dottie, Libby, Helena, Polly, Lakey, Elinor e Pokey/Mary, la più problematica tra loro, è variegato e ha in comune una laurea presa alla Vassar College, prestigioso college femminile, e la convinzione di non commettere gli stessi errori delle loro madri e delle loro nonne ma di rendersi autonome mediante un lavoro.
Le donne cominciano la loro vita adulta: chi in viaggio per l’Europa, chi lavorando come infermiera specializzata o coronando il sogno di entrare in editoria, chi insegnando in una scuola privata, chi come assistente sociale e chi addirittura come pilota, chi poi trova l’amore e chi invece soffre per esso. Attraverso le loro vicende, il romanzo ci parla della partecipazione femminile in politica, di adulterio, sessualità, primi metodi anticoncezionali, allattamento naturale o artificiale e di femminismo agli arbori.
Rivoluzionari per quell’America puritana i due capitoli dedicati all’uso degli anticoncezionali che la giovanissima Dottie chiede alla ginecologa e la scelta di allattare al seno di Pritt piuttosto in controtendenza rispetto all’uso del biberon in quell’epoca storica.
Romanzo di formazione, “Il Gruppo”, dopo oltre quarant’anni dalla sua prima pubblicazione, è attualissimo. Come afferma Guia Soncini nella prefazione di un altro capolavoro di narrativa femminile dell’autrice americana “Gli uomini della sua vita”: in Mary McCarthy c’è “più ventesimo secolo che in moltissima narrativa di autrici viventi”. Modernità che si riflette anche nella freschezza, vivacità, ironia e autoironia della sua scrittura.
Il gruppo
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