Un anno fa oggi, il 2 novembre 2020, ci lasciava il grande Gigi Proietti. A un anno dalla morte dell’attore, comico, doppiatore, cabarettista, conduttore televisivo, scrittore, regista, cantante e direttore artistico italiano che ha plasmato con il suo talento il teatro e la tv del nostro Paese vogliamo ricordarlo con una sua celebre esibizione.
Chi non lo ricorda infatti recitare con enfasi la poesia Il Lonfo? Sebbene questa poesia molto particolare non sia stata scritta da Proietti, è rimasta nella nostra memoria collettiva proprio con il suono della sua voce. Ma di chi è questa poesia? Scopriamo il testo, l’autore, il significato e i video più famosi di persone che l’hanno recitata.
Prima di procedere con l’approfondimento, qui potete godervi il video in cui Gigi Proietti recita Il Lonfo (al minuto 3:35), oltre a spiegare, nell’introduzione, che tipo di attore ci voglia per recitarla:
Il Lonfo: testo della poesia
Il Lonfo non vaterca né gluisce
e molto raramente barigatta,
ma quando soffia il bego a bisce bisce
sdilenca un poco e gnagio s’archipatta.
È frusco il Lonfo! È pieno di lupigna
arrafferia malversa e sofolenta!
Se cionfi ti sbiduglia e ti arrupigna
se lugri ti botalla e ti criventa.
Eppure il vecchio Lonfo ammargelluto
che bete e zugghia e fonca nei trombazzi
fa lègica busìa, fa gisbuto;
e quasi quasi in segno di sberdazzi
gli affarferesti un gniffo. Ma lui zuto
t’alloppa, ti sbernecchia; e tu l’accazzi.
Di chi è la poesia il Lonfo?
La poesia Il Lonfo è stata scritta ormai più di quarant’anni fa, nel 1978, da Fosco Maraini, un poeta che ha inventato questi divertenti versi su quello che, si pensa, essere un animaletto. Inserita nella raccolta Gnosi delle fanfole, si tratta di uno dei migliori esempi di metasemantica. L’esperimento letterario ha riscosso un tale successo da essere trasformato in disco con la musica di Stefano Bollani e la voce che recita di Massimo Altomonte. Scoperto di chi è la poesia Il Lonfo, vediamo cosa significa e perché si tratta di un pregevole esempio di metasemantica partendo, innanzitutto, dal suo testo.
Il Lonfo: cosa significa la poesia
Quando si dice che Il Lonfo è una poesia metasemantica significa che è composta in una lingua inventata che prova a essere evocativa solo sulla base dell’elemento uditivo. Così facendo una serie di parole assumono dei suoni e delle forme, ma perché assumano un significato bisogna anche stare attenti alla grammatica e alla sintattica: solo così si può creare una lingua dal nulla.
La metasemantica a tanto non arriva, ma ci sono esperimenti come quello del quenya, la lingua degli elfi che Tolkien ha inventato ne Il signore degli anelli, che sono riusciti a partire da lingue conosciute deformando le desinenze e le parole così come si fa quando da bimbi si prova a parlare al contrario o di cantare in inglese inventando le parole di sana pianta.
Ma cosa significa Il Lonfo, quindi?
La poesia assume un significato in base alla capacità dell’autore di comporre un testo non solo composto utilizzando una lingua inventata ma che nasca anche dal suo cuore e dal suo cervello. L’interpretazione stessa del testo deve essere di pancia così da suscitare forti emozioni in coloro che leggono o recitano la poesia.
La poesia Il Lonfo è difficile da recitare, ovviamente, e in certi casi il risultato è esilarante; l’interpretazione della poesia che sicuramente è diventata virale sui social è quella di questa bambina che recita Il Lonfo:
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Conoscevate la storia di questa poesia? Vi aspettiamo nei commenti.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Il Lonfo: di chi è e che significa la poesia interpretata da Proietti
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Questo misterioso personaggio che si cela sotto le vesti del Lonfo, ha incuriosito e divertito molte persone nella loro interpretazione, per anni ha acceso anche il mio interesse, fino a quando, con grande soddisfazione, sono riuscito a dargli un volto e un carattere umano.
IL LONFO
Il Lonfo non nuota né vola
e molto raramente salta,
ma quando soffia forte il vento,
barcolla un poco e a stento si sostiene.
E’ energico il Lonfo! E’ pieno di cattiveria
Rabbia interiore e arroganza!
Se parli ti interrompe e ti aggroviglia
se insisti ti ribatte e ti deride.
Eppure il vecchio Lonfo scontroso
che pensa e scrive e gioca nei versi
fa prosa rara, fa tendenza;
e quasi quasi in segno di sfottò
gli appiopperesti un nomignolo. Ma lui, cupo
ti capisce, ti sorride; e tu l’ammiri.
Grazie e cordiali saluti
Vins Tramontano
Eviterei però di accostare Tolkien ai bambini che giocano a parlare in inglese, inoltre Maraini non ha inventato una nuova lingua, cosa che invece è stato fatto (non tentato) con il quenya.