Il Vangelo secondo Biff di Christopher Moore

«La prima volta che vidi l’uomo che avrebbe salvato il mondo, lui era seduto vicino al pozzo centrale di Nazaret con una lucertola che gli penzolava dalla bocca. Si vedevano solo l’estremità della coda e le zampe posteriori; l’altra metà l’aveva già inghiottita. Aveva sei anni come me e non gli era ancora spuntata la barba, quindi non somigliava molto alle immagini dove è raffigurato. »

Con queste parole, Levi, detto Biff, comincia il racconto della sua quasi trentennale amicizia col Messia; suo compito è colmare la lacuna lasciata dai Vangeli ufficiali sulla vita e le opere del Gesù adolescente e poi giovane adulto. Appositamente resuscitato a distanza di oltre duemila anni dal più sconclusionato degli Angeli (Raziel, bellissimo Angelo dalla spada facile ed irrimediabilmente teledipendente, è il successivo protagonista di un piccolo gioiello natalizio da recuperare senza indugio: "Tutta colpa dell’Angelo" Sperling & Kupfer 2005), Biff sembra uscire dalle pagine del libro e sedertisi accanto. Il suo racconto è divertente, dissacrante e soprattutto umanissimo: il racconto non di un apostolo devoto, ma di un amico; e come tale, Biff tratta Gesù da pari a pari, lo sfotte senza pietà, lo riporta coi piedi per terra e fa al suo posto tutte quelle cose che il Messia non è in grado di comprendere: mentire, arrangiarsi, e perfino fare sesso. Questo dualismo continuo dà vita a memorabili scene comiche e contemporaneamente tenere, perchè Biff veglia su Gesù fin dall’inizio, lo protegge dagli altri e dal suo stesso candore e lo incoraggia ciecamente anche quando Egli stesso dubita del proprio ruolo. Facciamo la conoscenza di personaggi noti e meno noti, tutti tratteggiati con arguzia e spessore; non si può far a meno di sorridere e parteggiare risolutamente per un Biff follemente innamorato di una certa ragazzina che profuma di legno di sandalo e limoni e il cui diminutivo è Maddi... Ed è così che vediamo lui e Gesù crescere e partire per l’Oriente alla ricerca dei Re Magi, dai quali quest’ultimo imparerà il significato del suo essere Messia e Biff verrà vessato in ogni modo possibile ed immaginabile, tra demoni antichi, kung fu e commoventi Yeti. Il ritorno in patria segna il punto di giunzione con la storia universalmente conosciuta; progressivamente la narrazione si fa sempre più coinvolgente, fino all’inevitabile epilogo e alla reazione di Biff, quella sì, davvero umana.
L’inconfondibile stile di Moore trova qui la massima espressione in un libro profondo e complesso, col quale ridere e piangere allo stesso tempo, che nella sua dissacrante prosa è un inno all’amicizia.

- Casa editrice: Elliott 2008