Il vangelo secondo Pilato
- Autore: Eric-Emmanuel Schmitt
- Categoria: Narrativa Straniera
- Anno di pubblicazione: 2013
Eric-Emmanuel Schmitt, ateo, subisce a un certo punto della sua vita il fascino del cristianesimo. Dopo una notte nel deserto del Sahara, di cui non dà nessun dettaglio, si converte a questa religione. Nel suo tentativo di capire meglio la dottrina che abbraccia legge i Vangeli e se ne fa un’idea, si crea in pratica un “suo Vangelo”. Quello che è descritto in questo libro.
Il romanzo è sostanzialmente composto di due parti che, secondo le intenzioni dell’autore, vengono sviluppate intorno ai due dogmi principali della religione: l’incarnazione e la resurrezione.
Nella prima parte chi racconta è lo stesso Gesù. Un Gesù che è soprattutto uomo e che scopre la sua divinità man mano, anzi addirittura decide di scommettere sulla sua divinità. Un Gesù che durante la sua vita passa dall’infantile pensiero che è quasi come un Dio in quanto tutto gli sembra possibile e vede la morte come una cosa lontanissima, che non ha niente a che fare con lui, alla matura consapevolezza del dubbio, insinuato e visto in ogni cosa. Dubitare di tutto, persino, quando diventa il punto di riferimento per migliaia di persone, della sua missione divina.
Precipitavo dentro me stesso. Come potevo supporre che ci fossero simili scogliere, precipizi così vertiginosi, centinaia e centinaia di passi all’interno di un unico corpo umano?
Schmitt sposa la versione secondo cui il Messia scopre di essere quello che si dice con gli anni, privilegiando così l’aspetto umano rispetto a quello divino, che vincerà sull’altro con la morte e risurrezione. Inoltre è interessante anche la figura di Giuda, in una versione che lo rivaluta, come strumento consapevole del compimento della profezia.
La seconda parte del libro è il vero Vangelo secondo Pilato. Chi parla è il prefetto romano entrato nella storia per il gesto di lavarsi le mani. L’autore usa un personaggio di cui si parla e si sa poco per dar voce alla parte razionale dell’uomo (probabilmente dello stesso Schmitt). Pilato cerca di dare una spiegazione logica a tutto e spinge le sue teorie e deduzioni fino all’estremo pur di dare un senso di razionalità a qualcosa che sembra sfuggirgli. Un bell’atto di forza per dimostrare quello che sembra non essere dimostrabile. Sempre che abbia senso, che sia possibile e soprattutto senza prima una profonda conoscenza di sé stessi.
Dentro di ne c’è qualcosa di più di me stesso...un tutto incomprensibile che rende possibile ogni comprensione.
Un libro che si fa leggere molto bene (Schmitt è molto bravo nello scrivere e rende sempre piacevoli le sue letture) e che ci presenta in modo originale qualcosa che molti hanno sentito o letto durante l’infanzia ma che hanno accantonato, dando anche delle interpretazioni che si allontanano dall’interpretazione ufficiale e che non vogliono mai essere delle verità, ma soltanto un’idea, quella che ognuno che legge una qualsiasi storia è portato naturalmente a farsi, dandosi e dandone così la propria “versione”.
Il vangelo secondo Pilato
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