Il bambino con i petali in tasca di Anosh Irani

Con la sua scrittura sobria e il suo sguardo attento ai particolari, Anosh Irani ci accompagna in una Bombay vista con gli occhi di un bambino di appena dieci anni.
Non è una Bombay di cui andare fieri: una Bombay vittima dei conflitti interni, soprattutto religiosi; una città divisa, dove ogni affronto deve essere lavato possibilmente col sangue, dove ogni favore richiede una sottomissione; una Bombay piena di persone "costrette" dagli eventi a essere cattiva. Chi è dentro questa realtà non sa neppure come ci sia finito, sa solo che è da una parte della sponda e “per definizione” contro l’altra parte. Tutti gli altri, quelli che definiremmo “normali”, quelli che conducono o vorrebbero condurre una vita semplice, costituiscono uno sfondo appena accennato, una spennellata grigia in un quadro dove i colori sono comunque pochi.

Chamdi vive questo contrasto cromatico. Un bambino orfano, che nonostante il difficile inizio della vita (abbandonato alla nascita in un orfanotrofio), sogna. Sogna una città (Kahunsha) colorata (in orfanotrofio è rapito dalla bouganville e dal suo colore) e senza dolori, piena di felicità e di gente serena. E sogna di ritrovare suo padre. Carico di questi sogni e colori, decide di uscire, lasciare l’orfanotrofio che lo aveva protetto da tutto quello che c’era fuori, ma quello che troverà non è quello che sognava. La realtà è ben diversa e l’autore ce la sbatte in faccia senza pensarci troppo. Al lettore sembra proprio di avvertire il passaggio da un paesaggio colorato con toni accesi a uno dove le tonalità maggiormente presenti sono quelle del grigio se non addirittura del nero.

La narrazione risulta piacevole e ci si sente vicini a Chamdi e ai suoi due nuovi amici di strada provocando nel lettore diversi sentimenti, dalla tenerezza alla speranza fino alla tristezza.
Un libro che non lascia di certo indifferenti. Un libro che porta il lettore, attraverso una serie di emozioni, verso un finale non scontato. Un libro che ci mostra come la vita possa essere capace di inghiottire tutto, compresi la speranza e i sogni di un bambino innocente, senza dare indietro niente. Tuttavia forse qualcosa resiste a tutto questo, qualcosa per cui vale la pena lottare: l’amicizia e l’amore.