Il bambino con il pigiama a righe
- Autore: John Boyne
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Rizzoli
Protagonista del romanzo bestseller Il bambino con il pigiama a righe di John Boyne (rizzoli, 2006, traduzione di Patrizia Rossi) è il piccolo Bruno di otto anni. La sua serena infanzia s’infrange con il trasferimento del padre per motivi di lavoro che lo costringe insieme a tutta la famiglia a lasciare l’amata casa berlinese per recarsi in un luogo che ha un nome troppo difficile per pronunciarlo correttamente.
Bruno si ritrova solo nella propria stanza e l’unica evasione sta nell’osservare dalla finestra una strana fattoria. Non sa spiegarsi perché tutti quei contadini siano tremendamente magri e tristi, perché indossino un pigiama per lavorare. La curiosità e il desiderio d’avventura lo spingono a varcare la porta proibita e correre alla scoperta del mondo circostante.
Dall’altra parte del filo spinato incontra un altro se stesso: un bambino della sua stessa altezza, stessa età, stesso giorno di nascita e, ancora non sa, dal suo stesso destino.
La loro amicizia si trasformerà in un gioco pericoloso, complice un pigiama a righe...
Il finale de Il bambino con il pigiama a righe giunge inaspettato, lasciando dentro un gran silenzio. La quarta di copertina del libro non dà accenni della trama, proprio per poter lasciar parlare i fatti, narrati così come si svolgono. Per questo alla fine ci si ritrova con un’angoscia non annunciata e non prevista.
Quando l’animo ricomincia a far rumore producendo dei pensieri ci si accorge di provare la stessa pena per l’aguzzino e per il perseguitato poiché ambedue vittime di un ingranaggio distorto, dove la ragione umana perde ogni significato annebbiandosi d’insane ideologie.
Il piccolo Bruno non appare né come un martire né come un eroe, solo un bambino, che sembrava nato dalla parte del più forte, invece tutti i bambini solo uguali nella loro innocenza e spesso in pericolo proprio per i raggiri degli adulti.
Il bambino con il pigiama a righe racconta l’orrore dell’Olocausto tra toni fiabeschi e drammatiche realtà, il tutto visto attraverso gli occhi di un bambino. Pagine di storia vera, meravigliosamente ricomposte come una fiaba da narrare alle generazioni più giovani, per regalare loro la coscienza degli errori passati in modo che sappiano schivare quelli futuri.
Nel 2008 il romanzo è diventato un film diretto da Mark Herman.
Il bambino con il pigiama a righe
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Davvero Bel Libro. ♥
Un libro che arriva direttamente al cuore e lo fa fermare per qualche secondo... La crudezza della vicenda e di quegli anni tremendi è riportata con tono quasi incantato, da favola, col tono di un bambino, che ancora non sa quanto può essere spietato l’uomo.
Un libro nuovo che racconta i crimini della guerra visti da un bambino.
Un libro speciale, del quale Tosca Pagliari ha saputo cogliere l’essenza più vera e profonda.
Un libro davvero stupendo, ti emozioni a leggerlo, ma se penso che tutto questo prima accadeva mi vengono i brividi,
i soldati. persone senza cuore, ai giorni d’oggi spero che non ci siano più persone di questo genere
Come il piccolo principe, stesso sentimento, stessa innocenza lucida e curiosa.
devo dire che il libro è molto bello ricchissimo di significati ovvero il valore dell’ amicizia ,l’ innocenza dei due bambini protagonisti ma soprattutto nel libro il capitolo 16 mi ha colpito una cosa quando bruno dopo che il padre gli ha rasato i capelli guardandosi allo specchio si vede in shmuel,questa somiglianza che spiega anche che il concetto di razza nn esiste ma è solo una convinzione dell’ uomo e , non si pensa che l’ essere differenti e un adattamento a diversi ambienti spiegato anche scientificamente cmq penso che questo libro debba essere letto da ognuno di noi ragazzi per conoscere l’ atrocità di quel periodo per far si che ci sia sempre il ricordo di tutte quelle persone innocenti morte a causa di una convinzione di razza che nn esiste
Credo che questo sia un libro da far leggere a tutte quelle persone che non hanno capito o non riescono ancora a capire ciò che hanno passato la gran parte degli ebrei, e a tutte quelle persone che non credono vivamente nel vero senso dell’amicizia.
Uno dei temi principali del libro è infatti l’amicizia tra i due bambini, che sono così diversi, ma anche così uguali, da far sembrare tutto molto più facile di quanto non lo sia veramente soltanto perchè si è in due. Un aspetto che mi ha colpito inoltre è quello che, oltre al solito messaggio presente ormai in molti libri che narrano la shoah degli ebrei, questo libro esprime molti sentimenti e stati d’animo che sono fondamentali per l’uomo e per la sua crescita morale. Vi consiglio sinceramente di leggerlo. Non lo dimenticherete molto facilmente.
storia raccontata molto male con dialoghi inverosimili molto superficiali le descrizioni delle situazioni veramente non mi aspettavo che un libro di così tanto successo fosse scritto così male ...l’idea non era male ma bisogna anche saperla scrivere!!
Ho passato decine di minuti a singhiozzare quando ho finito il libro...MERAVIGLIOSO
Questo è uno dei libri più belli che abbia mai letto. Arriva diritto al cuore. Consiglio a tutti di leggerlo perchè è veramente un opera eccezionale.
grazie ;) mi serviva x la recensione di antologia... thanks ;)
Profondo..è dettagliato ..crudo..nel suo descrivere..certi personaggi..è allo stesso tempo ti stringe il cuore..come l’amore e la condivisione l’ingenuità dei bambini, l’amicizia sentimento gentile è sincero..vivano senza barriere di razza o religione ,prima che la ragione possa sopraggiungere è alterare la percezione di certe realtà....e destabilizzi l’armonia delle COSE...!!Struggente...bellissimo!!..le lacrime mi solcano il volto...piango come individuo e come madre...a quale atrocità...abbiamo avuto la fortuna di non vivere in prima persona..e che non dovremmo mai dmenticare.
un libro struggente, almeno quanto lascia trapelare la sola copertina, la dura realtà messa davanti agli occhi di un bambino che non capisce perchè chi è oltre il filo spinato sia "diverso", lui non vede differenze, vede un bambino come lui, capace di sorridere, anche se le sue condizioni non lo permettono, un bambino che vuole giocare e lo fa di nascosto. Il ragazzino tedesco vuole l’ebreo come amico, ma la famiglia lo allontana, ma lui ignaro della verità segue l’amico per stargli vicino
Di questo racconto ho visto anche il film e la parte finale mi a fatto davvere rabbrividire perche ho pensato che prima accadevano davvero queste brutte anzi orrende vicende comunque ho letto il libro e devo dire che anche li sono rimasto paralizzato dal disgusto nonostante sapevo di cosa parlasse avendo visto il film.COMPLIMENTI.
molto utile ;)
Questo è stato l’unico libro che sono riuscita a leggere tutto d’un fiato dall’inizo alla fine..non ho davvero parole..leggerlo è stata un’emozione davvero unica, è piena di sentimenti, amore, gioie, crudeltà e tanto odio e ignoranza..ma al di là di tutto finendo il libro rimani stupita, ma riesci a dimenticare tutte le cose negative e ti esce solo una lacrima di libertà e tristezza..è veramente unico, non c’è libro più bello..e l’amicizia se vera è un tesoro inestimabile!
questo libro e il film mi hanno fatto pingere perche anche se io ho solo 12 anni riesco a capire cio che lautore secondo me vuole esprimere : il vero senso che nella seconda guerra mondiale siamo tutti uguali ma ci sono dei pazzoidi che credono che lui è piu importante di lei eccc........ come ad esempio la religione ci sono tanto guerre ma alla fine DIO è uno solo e si presente sotto aspetti diversi e aspetti fisici diversi...... comunqu ritornando al libro mi è piaciuto moltoooooo...........
PS.: serebbe piu facile se fosse piu corto:)