Il bambino di carta
- Autore: Marina Marazza
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Solferino Libri
- Anno di pubblicazione: 2023
Il bambino di carta (Solferino Libri 2023, postfazione di Alberto Pellai), di Marina Marazza, giornalista e scrittrice, descrive “La vera storia di Christopher Robin e del suo Winnie the Pooh” ovvero il rapporto che lo scrittore britannico Alan Alexander Milne (Kilburn, 18 gennaio 1882 – Hartfield, 31 gennaio 1956), noto soprattutto per la serie di libri per bambini con protagonista l’orsacchiotto Winnie the Pooh, ebbe con il suo unico figlio Christopher Robin.
Il romanzo viene presentato a Bookcity Milano, oggi, 17 novembre alle ore 18,30 presso Palazzo Bovara - Sala Castiglioni. Corso Venezia, 51. Interverrà Marina Marazza, la psicoterapeuta Adrian Bolzan con readings teatrali del figlio d’arte Gabriele Calindri.
Ecco qui l’orsacchiotto che scende le scale, patapum, patapum, patapum, battendo la nuca a ogni gradino dietro a Christopher Robin.
Londra 1920. C’era una volta uno scrittore, giornalista e sceneggiatore, un autentico gentleman colto e raffinato, alto e magro, che considerava la penna come la sua migliore arma e per tutta la vita aveva cercato di ignorare le emozioni con un motto di spirito.
Lo sapevano bene i suoi amici scrittori come lui, personaggi del calibro di Kipling, Wells, Wodehouse, Chesterton, Jerome, Barrie. Alan Alexander Milne, aveva partecipato alla Prima guerra mondiale e si era messo una divisa proprio perché la generazione di suo figlio non dovesse farlo di nuovo.
Milne non aveva superato i traumi della Grande Guerra anche se il conflitto era finito da poco e tutti avevano una gran voglia di recuperare il tempo perduto e dimenticare la sofferenza patita. In quel pomeriggio di fine agosto, a Chelsea, in Mallord Street, nella casa di mattoni rossi in stile georgiano era appena nato l’erede, Christopher Robin. Milne era un padre orgoglioso e felice, sua moglie, Daphne de Sélincourt, per quanto soddisfatta, era certa che non avrebbe mai più ripetuto quell’esperienza. Del resto, il piccolo Billy, per la madre sarebbe rimasto un pianeta sconosciuto. Billy, fino alla preadolescenza sarebbe stato accudito dalla tata Olive, Ollie, che l’avrebbe allevato con amore, tenerezza e pazienza. Billy assomigliava al padre, era dotato di una fervida fantasia, oltre a possedere una estrema sensibilità. Il suo migliore amico era un orsetto di pezza, a cui il bambino aveva dato il nome Winnie. Un giorno Milne osservando il figlio giocare con l’orsetto aveva avuto un’idea geniale: perché non scrivere un racconto sul rapporto tra suo figlio, l’orsetto e gli altri animali di pezza?
Ecco come era nato l’orsetto parlante più famoso in Inghilterra della Regina Vittoria, Winnie the Pooh, che va a caccia di miele nel bosco dei Cento Acri, simile a quello vicino Cotchford Farm, antica fattoria nell’Est Sussex, casa delle vacanze dei Milne.
Il successo della serie di romanzi per ragazzi, illustrati da Ernest Howard Shepard, sarebbe stato travolgente, ma avrebbe travolto e rovinato l’infanzia di Billy. Christopher Robin che suo padre aveva trasformato in un personaggio letterario, nella spalla narrativa di un famoso orso, non era lui, non quel “bambino di carta”.
Marina Marazza, nell’indagare il rapporto tra un “padre imperfetto” e un figlio, porta alla luce la sofferenza di un uomo, il pudore dei suoi sentimenti, quella reticenza a mostrare la propria anima anche alle persone più care e il dolore di un piccolo uomo, che i suoi coetanei, bullizzandolo, consideravano alla stregua di un ragazzino con le gambe secche accompagnato da uno stupido orso.
Un romanzo ambientato nel primo Novecento, dove un padre ha fatto diventare il suo piccolo figlio il protagonista dei suoi scritti quasi cento anni fa, ma che tratta temi attualissimi quali la genitorialità, il bullismo e l’esposizione mediatica dei minori.
“La speranza è come un salvagente. (…) Quindi è meglio imparare a nuotare senza”. Christopher Robin Milne
Il bambino di carta
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