Il bambino in cima alla montagna
- Autore: John Boyne
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Rizzoli
- Anno di pubblicazione: 2016
“Il bambino in cima alla montagna” (Rizzoli 2016, titolo originale The boy at the top of the mountain, traduzione di Francesco Gulizia) di John Boyne è il nuovo romanzo dello scrittore irlandese, nato a Dublino nel 1971, autore del bestseller “Il bambino con il pigiama a righe” (2006), portato al cinema da Mark Herman.
Nel 1936, il piccolo Pierrot Fischer di anni sette viveva con la madre Emilie a Parigi. Il padre, Wilhelm, di origine tedesca, il quale era spesso ubriaco per dimenticare gli orrori vissuti durante la Grande Guerra,
“aveva vissuto con la moglie e il figlio fino a tre anni prima”
ma aveva lasciato la città nell’estate del 1933, pochi mesi dopo il quarto compleanno di suo figlio per poi morire sotto un treno. Pierrot, il quale pensava spesso al padre, lo rammentava come un uomo alto che gli aveva insegnato il tedesco per ricordargli le sue origini cercando di far imparare al bambino qualche semplice canzone del suo paese al piano. Pierrot, bravo nelle lingue straniere, riusciva senza difficoltà a passare dal tedesco
“sei tedesco fino al midollo, proprio come me”
che parlava con il padre, al francese per dialogare con la madre. Il migliore amico di Pierrot si chiamava Anshel Bronstein che viveva con la sua mamma in un appartamento al piano terra del suo stesso palazzo sulla vicina Avenue Charles-Floquet. I due bambini, nati a poche settimane di distanza l’uno dall’altro, erano cresciuti come fratelli. Anshel era nato sordo e per comunicare i due amici avevano escogitato un linguaggio dei segni esprimendo attraverso le agili dita tutto quello che dovevano dirsi. La loro era un’amicizia molto profonda. La mamma di Pierrot, lavorava come cameriera nello stesso ristorante, dove il marito aveva lavorato. Pur sentendo la mancanza del padre, il bambino e la sua maman erano vissuti felici insieme fino a quando Emilie, dopo una settimana di ricovero all’ospedale, era morta di tubercolosi con accanto il suo piccolo Pierrot.
“Non aveva mai conosciuto un dolore come quello fino ad allora”
Dopo un breve soggiorno in un orfanotrofio sito a Orléans, Pierrot era stato invitato dalla zia Beatrix, dai lunghi capelli rossi, a vivere con lei in una baita
“circondata da montagne, le cui cime imponenti svettavano fin dentro le nuvole”
nelle Alpi bavaresi vicino a Salisburgo, dove Beatrix lavorava come governante di un signore. Quell’uomo il bambino lo aveva visto per la prima volta in fotografia
“uomo molto serio con i baffetti, il quale indossava una giacca gialla con una croce di ferro sul taschino”
Il sensibile petit garcon era rimasto molto colpito dal suo sguardo
“c’era qualcosa di ipnotico”
nella sua espressione.
Come nel precedente “Il bambino dal pigiama a righe”, anche in questa occasione una delle pagine più drammatiche del Novecento viene analizzata attraverso gli occhi di un bambino.
“Il ruolo dei bambini in guerra e l’effetto della guerra sulla loro vita è un argomento che mi affascina. Inoltre, credo che i ragazzi abbiano bisogno di conoscere la questione del razzismo e dell’odio verso chi è diverso da noi”
si è recentemente espresso Boyle. Il testo dal buon ritmo narrativo, pone l’accento su come sia facile essere vittima di plagio psicologico. Il piccolo Pierrot, di buon cuore, con il tempo cambia in modo considerevole, il bambino vede una figura paterna in Hitler e vuole fare parte di una comunità che la pensa nello stesso modo: i nazisti.
“Il cambiamento del suo carattere nel corso della narrazione è l’elemento più significativo del romanzo”
precisa lo scrittore. “Il bambino in cima alla montagna” appare adatto a chi ama la storia e vuole approfondire questi temi. Il volume suscita domande sulla vera natura del bene e del male e fa riflettere sui lati positivi e negativi degli esseri umani.
“Sulla soglia c’era un uomo: non molto alto, vestito con un pesante soprabito grigio e un berretto militare sotto il braccio, e con piccoli baffi”
Il bambino in cima alla montagna
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