Il bambino ombra - Carl
- Autore: Johan Vallgren
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Marsilio
- Anno di pubblicazione: 2015
Il musicista svedese Carl-Johan Vallgren ha esordito come scrittore nel 1987 e nel 2002 ha vinto l’August Prize per Storia di un amore straordinario. Miglior romanzo dell’anno, tradotto in venticinque lingue, è stato un bestseller in diversi dei paesi in cui è stato pubblicato.
L’uscita, nel 2013, de Il bambino ombra (nel 2015, in Italia, per Marsilio) ha segnato il debutto di Vallgren nel genere thriller: si tratta infatti del primo romanzo di una serie con protagonista l’informatico ed esperto in lingue straniere Danny Katz.
A ottobre sarà nelle librerie svedesi il secondo episodio, anch’esso firmato con lo pseudonimo “Lucifer”.
Come spesso accade, l’origine di molte storie va cercata nel passato: quella che stravolge la vita del quarantaquattrenne Danny Katz – ex tossicodipendente e senzatetto, ex interprete del ministero degli Esteri ed ex traduttore e programmatore di software alla Difesa, ma di nuovo in pista con una piccola agenzia di traduzione – risale al 1970 quando, in una calda giornata estiva, un bambino di sette anni era stato rapito da una sconosciuta, praticamente sotto gli occhi del padre che, per un’imperdonabile leggerezza, aveva ceduto ai suoi capricci.
Questa perdita aveva causato sofferenze ed altre tragedie, fra cui il suicidio dei genitori, segnando il destino di una delle più importanti e ricche famiglie di tutta la Svezia, i Klingberg:
“E’ come se si fosse lasciato dietro la sua ombra. Il corpo non c’è più, ma l’ombra è rimasta”.
Quarantadue anni dopo, Joel, il fratello minore del bambino rapito, scompare in circostanze così inusuali da indurre la moglie Angela a mettersi in contatto con Danny: la loro amicizia era nata ai tempi della scuola interpreti e, nonostante fosse trascorso molto tempo, Joel l’aveva indicato come l’unica persona di cui si fosse mai fidato.
L’uomo se n’era andato tre settimane prima, dopo un litigio con la moglie, lasciando solo una mail in cui spiegava i motivi del suo allontanamento e chiedendo di non essere cercato.
Per la polizia Joel se n’era andato volontariamente e senza un’ipotesi di reato era stato impossibile diramare un avviso di ricerca; per Angela, invece, le circostanze non spiegavano il comportamento del marito. Altre potevano essere le ragioni della scomparsa: Joel era stato forse minacciato, spaventato da qualcosa a tal punto da scegliere di svanire nel nulla, coinvolto in qualche operazione illecita o ricaduto in una qualche dipendenza?
In ultima analisi, poteva trattarsi anche di un semplice caso di infedeltà.
Danny sa di non essere un agente segreto e nemmeno un investigatore privato, ma i soldi del compenso gli fanno comodo e, in nome della vecchia amicizia, decide di accettare l’incarico.
Da questo momento in poi una serie di eventi e di personaggi – brutali omicidi, depistaggi, rapimenti, traditori e doppiogiochisti – mina tutte le certezze che il protagonista aveva costruito, non senza difficoltà, costringendolo a fare i conti con il proprio passato. Imparerà a caro prezzo come il principio del male che è stato inflitto a molte persone ha origini lontane, nel tempo e nello spazio; come tutto sia stato collegato fin dall’inizio; come sia facile diventare inconsapevole ingranaggio di un gioco che non conosce regole; infine, come la pazienza e la pianificazione siano doti essenziali per il vendicativo.
Il risultato è un thriller ben costruito, ipnotizzante, che mantiene il lettore in costante tensione. Vallgren raggiunge questo risultato grazie, innanzitutto, ai tratti originali del protagonista rispetto al tipico investigatore svedese: rapporti familiari problematici lo hanno portato a vivere di espedienti e all’abuso di sostanze stupefacenti, così che Danny, avvantaggiato da particolari doti in campo informatico e nell’apprendimento delle lingue straniere, dimostra di avere esperienza sia dell’ambiente malavitoso, sia del contesto legato ai servizi di intelligence.
Sono queste capacità innate a salvarlo da un destino di clandestinità e di delinquenza, permettendogli di riavvicinarsi, alla fine, anche a quelle origini che aveva più volte ripudiato, e di riconciliarsi col passato.
Molto efficace la credibile ricostruzione di ambienti e di personaggi, figli della violenza e dell’ossessione; l’abile montaggio delle sequenze temporali – al presente si alternano flashback e ricordi del protagonista che ne delineano esperienze e carattere –, e una trama che, nella sua complessità, mantiene in equilibrio i diversi elementi specifici del thriller: realismo e azione, soldi e potere, paure ancestrali e ombre del passato, inseguimenti, rapimenti, delitti efferati, false piste, false vittime e, naturalmente, suspense e colpi di scena, che qui non verranno svelati.
Alla fine di quest’avventura, il meccanismo in cui Danny Katz si trova coinvolto fa presagire la possibilità di dover affrontare nuove situazioni estreme: al lettore, che si sarà già affezionato al protagonista, non rimane dunque che attendere la prossima uscita di “Lucifer”.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Il bambino ombra - Carl
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