Il buddhismo di Giorgio Renato Franci

Nelle poco più di cento pagine del suo Il buddhismo (Il Mulino, 2004), Giorgio Renato Franci ci introduce nel corso evolutivo del buddhismo, dalla nascita e diffusione della dottrina di Buddha alle diverse scuole che si sono susseguite.
Giorgio Renato Franci (1933-2012), da sempre appassionato degli studi di indiologia e linguistica, ha insegnato all’università di Bologna filosofia dell’India e Asia orientale e Sanscrito e ha pubblicato numerose opere sugli studi orientali, dalla problematica linguistica al ruolo al giorno d’oggi dell’induismo.

Il prologo non può che essere la consueta domanda: chi sono i buddhisti e cos’è il buddismo? I buddhisti, scrive Franci, potremmo definirli come seguaci del triratna, i "tre gioielli": il Buddha, il Dharma e la comunità.
Il buddhismo è prima di tutto una via di perfezionamento spirituale, la quale si sottrae dalla definizione tipicamente occidentale di religione o filosofia e che ha visto significativi sviluppi che possiamo classificare ora come religiosi, ora come filosofici, con una forte incidenza sulla dimensione sociale. La base per la conoscenza del buddhismo è il “Canone”, una raccolta di opere non necessariamente sacre che narrano le gesta memorabili del Buddha, che ha subito modifiche e aggiunte passo passo con le successive diverse scuole.
L’autore ci mette in guardia, ravvisandoci che i testi antichi sono innanzitutto testimonianze non organiche, discorsi che rispondevano a domande specifiche fatte al Buddha dei quali anche la collocazione storica risulta incerta ma riconducibile al periodo extravedico.

Fatta tale premessa sul significato del buddhismo, riviviamo cronologicamente i vari passaggi: la vita e la leggenda del Buddha, l’Āryasatyāni ovvero la dottrina delle quattro nobili verità, il pratītyasamutpāda ovvero la formula di ciclicità dell’essere, il karman e la rinascita, il Dharma ovvero le norme comportamentali per una vita ascetica di cui l’esempio concreto fu Asoka, il capo più potente dell’India antica.
Prosegue con la seconda grande corrente del buddhismo il Mahāyāna e Nāgārjuna il grande maestro del Mādhyamika, la scuola mediana.
Gli ultimi capitoli sono dedicati all’espansione del buddhismo in Asia, come un fenomeno che ha inciso profondamente nelle culture di Cina, Giappone e Tibet, con una conclusione sul buddhismo in Asia oggi e la sua scoperta in Occidente.

Seppure sintetica, l’opera di Giorgio Renato Franci è un ottimo incipit per addentrarsi nella vasta disciplina spirituale, ma soprattutto per avere una chiara concezione storica-cronologica; sarà lui stesso infatti a consigliarci un elenco di altre opere di lettura di approfondimento.