Il canto del ribelle
- Autore: Joanne Harris
- Genere: Fantasy
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Garzanti
- Anno di pubblicazione: 2015
“Così è se vi pare, secondo Loki, il Narratore Ingannevole”
Non c’era niente prima della prima Era. Né terra né mare, solo vuoto tra due oscurità. Poi fu il tempo di Ymir, padre della Gente dei Ghiacci. È la genesi dei mondi secondo la cosmogonia norrena, che apre il romanzo di Joanne Harris “ Il canto del ribelle ” (Garzanti, 2015 - 320 pagine 16,90 euro).
E dopo Ymir venne Odino, nipote del primo degli uomini, Buri. Con i due fratelli uccise il gigante glaciale e con quanto era rimasto del corpo costruì la terra e il cielo. Ma dei figli di Bur è sopravvissuto solo Odino il Vecchio e regna sui Mondi di Mezzo, che cambiano in continuazione.
In quei luoghi, non fidatevi mai di un saggio, di un amico, anche di un ruminante se è per questo. E non fidatevi della versione ufficiale della creazione dei Mondi, perchè è molto diversa quella che leggerete nelle pagine della Harris (l’autrice di "Chocolat" ama le favole magiche e la mitologia nordica). Viene da Loki il Narratore, ma non fidatevi nemmeno di lui. È il Dio degli Inganni e sviluppa il suo racconto dopo la sua morte, pensate. È anche conosciuto come il Padre delle Bugie, quindi non risulta la fonte più attendibile dalla quale conoscere verità diverse da quelle ufficiali. Tant’è, ecco nel libro la sua versione della storia e la sua stessa storia.
Gli dei norreni sono ventiquattro. Vivono ad Asgard, in ventiquattro palazzi, tra giardini, grandi campi sportivi, cantine piene di ogni ben di “Dio”. È una cittadella in vetta ad uno sperone di roccia tanto elevato da sembrare parte delle nuvole in cui si perde. Loki è il ventiquattresimo, odiato dai colleghi divini, perchè generato dal Caos, almeno per metà. Lo considerano un demone, ma devono accettarlo: è caro a Odino, che siede su un trono d’oro alla tavola sempre imbandita degli dei. Tra loro non mancano le dee, nei confronti delle quali Loki è sprezzante. Nessuna donna gli va a genio, del resto, comprese la moglie Gigny, l’amante Angrboda e la figlia Hel, Guardiana dei Morti.
Come nell’Olimpo greco, le dee norrene sono coniugate con gli dei. Sif dai capelli d’oro, una bionda tendente al sovrappeso, è moglie di Thor, primogenito di Odino, lontano però dall’immagine del bell’eroe dal lungo crine biondo. Per Loki è
“un babbeo muscoloso, con più barba che cervello e la passione per gli sport e colpire le cose”
e sempre secondo il corrosivo Narratore, l’attributo Dio del Tuono deriverebbe dalle frequenti turbolenze intestinali che lo affliggono.
Anche Odino ha una moglie: Frigg, calma e paziente. Con cotanto coniuge non potrebbe essere altrimenti. Comunque è soprannominata l’Incantatrice e qualche ragione dovrà pur esserci.
Freya, gemella di Frey, ha fama di castità al contrario (non si nega a nessuno). Fratello e sorella sono alti, biondi, innamorati degli specchi che riflettono la loro bellezza. In più, lei ha gli occhi impudichi e fa onore al suo titolo di Dea del Desiderio, affatto usurpato, tanto meno nei confronti di Skadi, la cacciatrice sadica, per la quale “perdonare non ha alcun significato”.
Si dirà: che bello far parte di questo novero ristretto. Non ditelo a Loki, perchè non gli va d’essere considerato il più scarso tra loro, colpevole sempre di ogni mancanza. Gli tocca abitare nella più scomoda dimora di Asgard, una stanza sul retro, senz’acqua corrente, lontana miglia da ogni dove, umida e piena di spifferi. Inaccettabile per lui, che si considera di molto più intelligente degli altri. Del resto, è diverso da loro.
Non è umano, ma nemmeno non umano. È nato dal Caos e dall’Ordine, dal Fuoco e dal Ghiaccio. Ha un carattere bipolare. Sa essere profondo, ma è beffardo. È infido e provvidenziale, allegro e furibondo, burlone e “assassino sociopatico”, come lo ha chiamato l’autrice in una recente intervista.
È un personaggio decisamente controverso in un romanzo singolare, insolito, ma ricco di immaginazione e sempre brioso.
Joanne Harris (1964), di padre inglese e madre francese, è nata e vive nello Yorkshire. Laureata a Cambridge, dove ha studiato francese e tedesco medievale e moderno, ha insegnato francese nelle secondarie di Leeds fino al 1999, fino al successo con “Chocolat” (1998).
Il canto del ribelle
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