Il canto dell’allodola di Willa Cather

Nella Collana “Le strade” Fazi edita per la prima volta in Italia il romanzo Il canto dell’allodola (2019, titolo originale Song of the Lark, traduzione di Giuseppina Oneto), che la scrittrice statunitense Willa Cather (Winchester, 7 dicembre 1873 - New York, 24 aprile 1947) pubblicò nel 1915.

In un piccolo centro del Colorado, Moonstone, viveva la famiglia del reverendo Kronborg. Nato nella vecchia colonia scandinava del Minnesota, Peter Kronborg era stato mandato in una piccola scuola di teologia dell’Indiana dalle donne della missione evangelica svedese, le quali, convinte delle sue doti, “tiravano la cinghia e supplicavano e dispensavano cene comuni in parrocchia per far finire il seminario al pigro e allampanato giovane”. L’astro fulgente della famiglia Kronborg, composta da una numerosa prole di maschi e femmine, era la piccola Thea che si distingueva dagli altri suoi fratelli per determinazione, costanza e una forte inclinazione per la musica. Thea inoltre era una bambina bellissima già a undici anni di età: aveva forme armoniose e delicate, capelli biondi e pelle di seta, era una piccola svedese fino al midollo. Thea seppur così giovane affascinava il dottor Archie, forse perché il medico intuiva che la bambina con quel corpicino meraviglioso come un fiore, un giorno non lontano avrebbe fatto strada, consacrandosi come una celebre cantante lirica. Ma per ora Thea era ancora solo una bambina di talento, che doveva essere tenu­ta al pianoforte, la cui vocazione era simile a una scintilla che le ardeva nel petto. Una volta divenuta grande giunta a Chicago, Miss Kronborg avrebbe compreso che il destino di Thea era nella sua voce, il suo canto era paragonato a quello di un’allodola messaggera dell’alba, che canta al sorgere del sole.

Considerato il secondo romanzo della “Trilogia della prateria” dopo “Pionieri” (1913) e precedente lo splendido “La mia Antonia” (1918), Il canto dell’allodola regala al lettore un’indimenticabile figura femminile tratteggiata con squisita raffinatezza dall’autrice, Premio Pulitzer nel 1923 con (“One of Ours”) “Uno dei nostri”. Indimenticabile la narrazione della formazione personale e artistica di questa giovane donna forte e coraggiosa.
I romanzi di Willa Cather, considerata una delle più importanti autrici americane, scrittrice idolo di Truman Capote, sono ormai dei classici da leggere e da rileggere con attenzione e cura.