Il caso Robillard di Laura Florian

Laura Florian, nom de plume, torna in libreria con Il caso Robillard, edito dalla casa editrice Golem. Un giallo classico e ricco di atmosfera.
Siamo a Parigi nel 1928 quando Alfred Robillard torna a casa dal lavoro e trova la moglie morta sul pavimento della cucina.
È stata orribilmente strangolata a mani nude. Lo spettacolo è raccapricciante:

Sul pavimento, proprio in corrispondenza della cucina a gas, c’è il corpo di una donna, e come ha detto Robillard non c’è proprio alcun dubbio che sia morta. Ha gli occhi fuori dalle orbite, già spenti e vitrei, la lingua penzoloni, e il povero viso è di uno strano colore bluastro.

Chi era, in realtà, la vittima, Odette Robillard?

Era una brava donna. Non era né bella né brutta, un po’ come la sua casa, un po’ qualunque, senza particolari attrattive ma neanche sgraziata. “

Chi ha voluto la morte di questa donna, all’apparenza incapace di far del male a chicchessia? A indagare è l’ispettore de Maes, che dovrà muoversi tra Parigi e la Normandia:

Convinto che ci sia qualcosa in lui, nel suo aspetto fisico forse, che non gli fa guadagnare le simpatie degli altri, almeno a tutta prima. Sa di essere diverso dalla media, troppo altro, per cominciare, e troppo spesso, un vero marcantonio. Poi ha quella faccia da fiammingo (gliel’hanno detto tante volte), rosea, carnosa, con gli occhi a fessura azzurro chiaro, una faccia che resta inespressiva in ogni situazione. Non lo fa mica apposta; anche sua madre è così.

Un libro alla Simenon, ove si respira a pieni polmoni le tipica atmosfera parigina, brumosa, ma ricca di fascino. L’investigatore fa il suo lavoro, immergendosi totalmente nella vita delle vittime e dei suoi consanguinei.

Un affresco di Parigi del 1928, scritto con una prosa precisa e lineare, che intriga. Per gli amanti del genere giallo e della città di Parigi, descritta minuziosamente.