Il cielo può cadere
- Autore: Allen Eskens
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Neri Pozza
Laureato in giornalismo presso l’Università del Minnesota, e in legge presso la Hamline University, Allen Eskens vive con la moglie in Minnesota, dove si è ritirato dopo aver praticato la professione di avvocato per venticinque anni.
Ha studiato scrittura creativa ed è l’autore di romanzi di successo, tre dei quali sono stati pubblicati in Italia da Neri Pozza:Verità sepolte (2015), Al posto di un altro (2016) e Il cielo può cadere (2018) – tradotti in ventuno lingue, hanno vinto diversi premi letterari.
Come lui stesso ha avuto modo di spiegare, i suoi libri non costituiscono una serie; tuttavia, alcuni personaggi si ripresentano, con ruoli diversi, in più romanzi, disegnando così una complessa geometria di relazioni.
In particolare, Max Rupert, detective del dipartimento di polizia di Minneapolis, è il protagonista di tre romanzi, fra i quali, Il cielo può cadere, l’ultimo uscito in Italia.
Il titolo si riferisce ad un’espressione latina comunemente usata nell’ambito della professione legale – “Fiat iustitia ruat caelum” ossia "sia fatta giustizia, anche se cade il cielo" – che esprime la necessità di perseguire la giustizia a prescindere dalle conseguenze.
Come nel caso di omicidio su cui Rupert deve investigare, proprio il giorno dell’anniversario della morte di sua moglie Jenni, avvenuta anni prima per un incidente d’auto il cui colpevole non è mai stato trovato.
Il cadavere di una donna, avvolto in un copriletto da bambina, che presenta ferite da arma da taglio al collo, è stato trovato in un vicolo della West 21st Street, sul retro di una libreria. Risalendo all’acquirente di un paio di preziosi orecchini indossati dalla vittima, che non presenta altri segni di riconoscimento, Max scopre che si tratta della ricca e influente Jennavieve Pruitt, moglie di Ben Pruitt, un avvocato che, in passato, non ha esitato ad esibire prove falsificate pur di mettere in cattiva luce il detective Rupert e far assolvere così il proprio assistito.
Le indagini si concentrano fin dall’inizio sul marito, che sostiene di aver trascorso la notte dell’omicidio a Chigaco per un convegno, mentre la testimonianza di una vicina lo colloca sulla scena del delitto. A spingere per questa soluzione è l’ambizioso assistente procuratore della contea di Hennepin, sostenuto dalla sorella di Jennavieve che, a ben vedere, avrebbe un movente per l’omicidio e diverse buone ragioni per far accusare il cognato del crimine.
Oltre al dolore per la perdita della moglie, Ben teme per il futuro della figlia Emma, rimasta sola e traumatizzata dagli eventi, perciò si rivolge all’ex socio e collega, il professor Boady Sanden, che si sta ancora riprendendo da un caso che anni prima lo ha lasciato così sconvolto da abbandonare l’esercizio della professione legale per concentrarsi sull’insegnamento, e lo convince a difenderlo.
Il processo mette seriamente in crisi la lunga amicizia che lega anche Max e Boady: il primo, nonostante la mancanza di prove schiaccianti, è convinto che Ben abbia ucciso la moglie, mentre l’avvocato è certo che sia innocente.
Il caso Pruitt suscita vecchi ricordi sia in Max, lacerato dai rimorsi per non aver saputo proteggere la moglie, sia in Boady che, dalla morte di un cliente innocente, non ha più affrontato un caso in tribunale.
Mentre il difensore, determinato a far scagionare Ben a qualsiasi costo, si lascia guidare dall’espressione latina che dà il titolo al romanzo – "Fiat iustitia ruat caelum" – e ottiene l’aiuto di Lila Nash, una giovane studentessa di giurisprudenza salvata (nel primo romanzo di Eskens) proprio da Max Rupert, vengono rinvenute nuove e determinanti prove.
Quando la vicenda sembra evolvere nella direzione apparentemente più ovvia e ragionevole, l’autore, con una serie di sapienti colpi di scena, fa venir meno ogni certezza che il lettore si è potuto costruire.
Diviso in tre parti – La morte, La difesa, Il processo – e in sessantaquattro capitoli che si prestano ad una veloce lettura, sia per la loro relativa brevità, sia per il bisogno di saperne di più, Il cielo può cadere, non solo affronta un caso criminale molto intricato, mettendo in evidenza due diversi punti di vista, ma mostra al lettore anche luci ed ombre presenti nell’esercizio dell’attività investigativa come in quella forense.
I protagonisti che, come è stato accennato, compaiono in altri romanzi dello stesso autore e quindi hanno un legame con i lettori più fedeli, subiscono un’evoluzione: devono fare i conti con un passato di perdita o di violenza, con la solitudine, con un sentimento di rivalsa o, a volte, di repulsione verso se stessi – lo stesso Max Rupert è condotto dagli eventi a trasgredire il proprio codice morale, spinto dal suo lato più oscuro.
Ma ciò che appare chiaramente – e che farà piacere agli amanti dei thriller ben costruiti – è che “Il cielo può cadere” lascia aperta la via verso un nuovo romanzo, in cui alcune situazioni troveranno un adeguato approfondimento e compimento.
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